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#andarpercantine-il pellegrinaggio

andar per cantine: il  pellegrinaggio in Emilia

CANTINA DELLA VOLTA

BOMPORTO

Angela Sini ci accoglie gentilissima anche se arriviamo senza avvisare e all’ultimo secondo. E amorevolmente ci introduce ,come prima tappa del pellegrinaggio, al  sorbara-mondo: la cantina prende il nome dalla volta,il giro che le barche naviganti il fiume Panaro dovevano fare una volta che erano arrivati alla darsena di Bomporto ( mi pare chiaro a cosa si riferisca il nome…no ?). Una cantina con una storia lunga decenni che, ad una certo punto, decide di produrre  solo spumante metodo classico ( da uve pinot nero e chardonnay o lambrusco di sorbara) in una regione dove praticamente nessuno lo fa.

Rimosso. Labrusco di Sorbara in purezza (Rifermentato in bottiglia)
Color Rosso rubino con una veste di melograno (ovviamente velato)
Al naso è uva spina, ribes e altri piccoli frutti rossi con una nota vinosa e leggermente erbacea.in bocca è una potenza di freschezza con ritorni fruttati.
Meraviglioso “vin da merenda”

Rosè 2014. Lambrusco di Sorbara in purezza.

Color meravigliosa buccia di cipolla.Un naso con sentori molto variegati: da un iniziale tostatura e frutta secca emerge poi un fruttato rosso e un floreale di rosa. chiusono ricordi burrosi. Al palato ha un equilibrio tra freschezze e morbidezze che lo rende una bomba di versatilità per l’abbinamento con il cibo. Chapeau!

DDR( Degorgiato Di Recente) 2009- VSQ. Lambrusco di Sorbara in purezza.

Il vino si presenta con un luminosissimo rosso rubino impreziosito da note aranciate. Al naso è un tripudio di terziari con vivi ricordi di erbe balsamiche, sentori di tostature e frutta secca, ritorni di frutta matura e giri in giostra speziati. Al palato è quanto ti più spiazzante ti possa aspettare: entra perfettamente in equilibrio tra acidità e morbidezze e avvolge il palato di ciliega e legno di sandalo. Ha una gran bella persistenza. Vino che si presta per fare degustazioni alla cieca e sorprendere i convitati!

CANTINA PALTRINIERI

SORBARA ( CRISTO TI ABBIA IN GLORIA)

Il Sorbara– perchè qui la denominazione si eleva quasi  a “toponimo” più imporante del vitigno lambrusco- è un altra storia. Avevo assaggiato un loro vino la prima volta durante il corso di sommelier; il secondo perchè l’avevo trovato in enoteca. Ed è da qui che ricomincia il mio pellegrinaggio.

L’ECLISSE 2018. Lambrusco di Sorbara DOC in purezza (Charmat)
uno splendido Rosa chiaretto alla vista
al naso è melograno, rosa bianca, uno sbuffo di violetta e un leggero ricordo minerale.
al palato il vino entra fresco e diretto con una elegante pulizia in bocca e dei ritorni di frutti rossi.

LA RISERVA 2017. Lambrusco di Sorbara DOC in purezza ( Charmat 12 mesi)
color rosa buccia di cipolla limpido
naso citrico e lemoncino: ricordi di erba cipollina, sbuffi di limone e cedrata e note di lievito di birra caratterizzano i sentori di questo spumante.
In bocca entra diretto come una lama: riconoscibile l’acidità del lambrusco di sorbara che dà nerbo e forza al vino.

IL GROSSO. Spumante Metodo Classico Lambrusco di Sorbara 2015
color rosa cipria sfolgorante
al naso questo vino inizialmente sfoggia sentori da metodo classico ( da una mandorla tostata ai lieviti con croccanti ricordi di panificazione) per poi aprirsi ad un sorprendente fruttato di ribes.
Ancora una volta, il Sorbara si presenta al palato con la sua peculiarità: una acidità preponderante! Ben equilibrato, non troppo persistente ma di grande spalla acida!

CAMILLO  DONATI

FELINO ( sur liè)

L’ho mancato due volte (edizione 2018 e edizione 2019) al Vinnatur. Dal momento in cui avevo pianificato il mio pellegrinaggio emiliano non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di andare ad assaggiare il suo Sauvignon tanto decantato. e non solo quello.

Mi accoglie la gentilissima Francesca Donati che mi spiega da subito la filosofia aziendale: salubrità ( solo uva), bevibilità e gastronomicità ( nel senso di eccellente abbinabilità ai cibo). tutti i loro vini sono a rifermentazione in bottiglia  utilizzando mosto parzialmente fermentato di malvasia aziendale.

Malvasia di Candia Aromatica  2018 IGT Emilia

il vino ha una veste tra il paglierino e il dorato. naso aromatico, di uva spina, sambuco e mandorla dolce. al palato la bollicina è piacevole ma ha ancora margini per integrarsi con il corpo del vino, buona la freschezza e con aromaticità importante.

Sauvignon Blanc 2018 IGT Emilia

Color giallo paglierino. Naso di citronella, melone, cedro e una spruzzata di erba cipollina e fieno. In bocca ha una bella freschezza senza essere eccessiva, discreta la sapidità e la consapevolezza che questo vino ha appena iniziato il suo percorso.

Barbera 2018 IGT Emilia

Color rosso rubino con ampie note violacee e spumose. Naso fruttoso di fragole e more e uva sultanina. In bocca è leggermente più fresco che sapido, in equilibrio generale e goloso nella sua eccezzionale bevibilità nonostante i 14°!!!!

Collio-Brda e Collio

BRDA&COLLIO

Questo weekend lungo in mezzo alle colline del Collio era l’occasione per ridare un occasione ad una zona da me non molto considerata nonostante abbia studiato e vissuto 5 anni lì vicino, a Trieste.

COLLIO&BRDA

Non sono le prime zone collinare dominate dalla viticoltura: ne ho viste di un struggente romanticismo nelle langhe  degne di una tavolozza di un pittore rinascimentale nel sud della Toscana.

Queste colline hanno un carattere molto più selvatico e minerale. Ci ti arrampichi su per stradine pericolosamente strette, andando in un vortice di tornanti che disegnano la collina come fosse una Girella Motta! La famosa mineralità di queste colline deriva dalla’essere  originariamente un  fondale marino di un mare preistorico. Ma essa ne determina anche la povertà del suolo in termini di fertilità per le piante. Qua c’è solo la vite. Punto.

Collio&Vigneto San Floriano del Collio

Collio in italiano e Brda in sloveno sono i nomi di un territorio di sparute borgate di poche case di campagna, disseminate per questi tortuosi colli che, con la loro andare irregolare si prendono gioco dei vecchi confini tra italia e slovenia .

A Dobrovo, unico vero paese di queste valli, incontri alcune forme che ti ricordano la vita quotidiana ( panettiere, banca…). Ma il paesaggio, reso un poco spettrale dalla neve mattutino,  è lo specchio del territorio italiano. Terreno povero la ponca, questa marna argillosa  che costituisce il sottosuolo di queste zone risale al periodo eocenico.

Lo spettacolo trasmette una sorta di è uno struggente quiete: un sentimento che ha sia qualcosa che ha a che fare con lo smarrimento sia con una sorta di serenità. Sarà il silenzio che ti circonda, sarà lo spettacolo della naura in letargo, ma è un sentimento strano,quello provato sul Collio.

Località Višnjevik Dobrovo

#Tenerife-Sur

#TenerifeSur-Los Gigantes y Los Cristianos


La parte più interessante della mia permanenza nel sud dell isola è stata sicuramente a los Gigantes. AnChe con uno sguardo rapido e approssimativo come il mio la differenza si nota immediatamente non solo per il clima sicuramente più mite. O forse proprio per questo che la parte sud di tenerife è letteralmente invasa da orde di turisti nord europei che fuggono dal gelo del continente.

Los Gigantes, frazione di Santiago del Teide, possiede una concentrazione mostruosa di alberghi orrendi con pochi eguali ( abano terme per dirne uno) ed è una delle mete preferite di pensionati europei. Ti pare pure di cattivo gusto andarci tanto abbassi l’età media!
Ma e’ dal suo piccolo porto che partono le escursioni per andare ad ammirare l’imponenente muraglia di roccia de los acottilados e cercare di vederebda vicino, nel loro abitat naturale, i delfini tropicali. Mammiferi d’acqua d’intelligenza sopraffina che, con pazienza infinita, sopportano la marea di barche e turisti con smartphone alla ricerca di un video da mostrare agli amici al ritorno. Io compreso, por supuesto!

#Tenerife-SantaCruzDeTenerife-Laguna

 

SANTA CRUZ DE TENERIFE

Santa Cruz è il capoluogo dell’isola di Tenerife, nonchè il primo posto dove incomincia questo giretto spensierato alle isole Canarie, Spagna.

La città ha delle similitudini con altre città di mare: un gugantesco e bulimico porto con alle spalle un agglomerato urbano che si arrampica sulle montagne. Un po’ mi ricorda una Trieste meno matta e affascinante. Il centro è costituito da una serie di viali dove trovare i vari templi dello shopping capitalista. La parte più interessante sono la miriade di  tapas bar, tascas e  ristoranti sempre pieni che danno vitalità al centro amministrativo di Tenerife.

SAN CRISTOBAL DE LA LAGUNA

Una delle città più antiche dell’isola è stata costruita nel XX secolo secondo uno stile coloniale che ho già incontrato in altre parte del mondo:in Bolivia e in Argentina per esempio.

Il centro  ha un fascino che solo  quel l’architettura coloniale sa dare:  l’armonia e la pulizia di una architettura bella e sobria allo stesso tempo. La città è anche il centro universitario dell’isola, ragion per cui pullulla di localini e cafe sempre pieni all’inverosimile.

A qualche minuto di guagua (il nome locale per il bus)  si trova un mirador in cui si riesce a restare a bocca aperta per lo spettacolo che regala la visuale sulle valli circostanti, su metà dell’isola e, dietro le nuvole, il turbolento vulcano Teide. In mezz’ora il tempo è cambiato cinque volte: munitevi di k-way e non ve ne pentirete!

 

#Tenerife-presentazione

#TENERIFE

una piccola presentazione

Perchè Tenerife? Troppo facile rispondere perhcè non ci ero mai stato! E troppo facile rispondere perchè almeno spero di trovare una temperatura un poco più gradevole del gelo incredibile che sto (mal) sopportando in Italia.

Eppure uno dei grossi motivi è proprio questo: trovare un posto con un clima un pochino più mite che in Italia e che magari mi offra qualche spunto per passare una decina di giorni in maniera spensierata. Quest’anno non è anno da grandi viaggioni sulle Ande con lo zainone sulle spalle e nemmeno da scorribande caraibiche.

Un po’ di sole, la possibilità di qualche escursione in mezzo alla natura e cibo buono: non chiedo altro per un giretto all’insegna del cazzeggio a oltranza!

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