Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Mini_Restyling Vagabondaggi

 

Buona Estate a Tutti,

avendo qualche serata libera in tranquillità mi sono dedicato ad un piccolo restyling della sezione del blog detta Vagabondaggi.

I vagabondaggi non sono altro che le pagine riassuntive dedicate ad ogni singolo viaggio, contenenti le info di base come l’itinerario di viaggio, la mappa dello stesso,i link alle moleskine ( post di viaggio) e una slideshow delle foto più carine scattate durante lo stesso.
Insomma una presentazione del viaggio in una sola pagine del blog con tutte quelle informazioni che a prima vista potrebbero servire ai lettori che vogliono delle info veloci.

Per quanto riguarda i viaggi più consistenti ho rivoluzionato la parte del percorso (o itinerario se preferite) con una nuova veste grafica più immediata e intuitiva. Adesso sta a voi giudicare se e come è venuto…per il momento vi elenco i principali “Vagabondaggi” restaurati ( cliccandoci sopra sarete automaticamente re-indirizzati alla pagina voluta):
* Eireann-An Irish Trip ( 2003)
* España (2008)
* Un sueño argentino ( 2009)
* Dandalù (2010)
* Pachamama (2011)

STAY TUNED!!!
PS: RIMANETE COLLEGATE….A BREVISSIMO UNA “SOLARE” E INCREDIBILE SORPRESA SULLE PAGINE DI QUESTO BLOG….ABBIATE PAZIENZA SOLO QUALCHE GIORNO!!!!

 

 

 

 

 

 

Eireann-Baile Átha Cliath


Siamo alla fine…allora è vero…Dublino per concludere questa immersione magica tra elfi e fate….Si avvicina il momento più duro di tutti i viaggi: quello in cui sto aprendo la porta di casa al ritorno!!
Sinceramente, anche se con tutte le giustificazione dettato dal periodo, Dublino mi ha un poco deluso…forse mi aspettavo qualcosa di più oltre ad un bel parco e alla zona del Temple Bar….
Sarà che non vedo la magia che ho respirato per tutta questa decade agostana….non ho ascoltato storie di magia…non ho avuto quel contatto umano….o forse semplicemente non ho trovato quella bellezza dei paesini del sud irlanda…o la meraviglia della natura a ovest….
Bye Bye Eireland….i’ll come back….i miss the Donegal and Belfast…this is a promise!!!

Eireann- Connemara

 

IL PAESAGGIO COME STATO D’ANIMO…
Anzi come stati d’animo…come altrimenti riuscire a descrivere tutto?…c’è spazio per tutto in questa regione….c’è il posto per i sentimenti dell’animo umano…l’angoscia…la paura…l’estasi…il raccoglimento intimo…la serenità…
Riuscire a tenere insieme tutti questi aspetti e questi stati dell’animo di una persona mi sembra impossibile, eppure qui c’è…esiste…è palpabile…
Il Burren, piccola zona che si incontra sulla strada per Gallway, è l’angoscia: un altopiano spoglio, polveroso e tetro…quasi lunare nel suo aspetto fisico.
La “sky-road”, la strada panoramica che attraversa la punta più a ovest, più oceanica dell’isola di smeraldo è l’estati…è la ricerca della bellezza estetica dei filosofi fatta dalla natura. Non so come altro provare a raccontare con parole questo lembo di terra che è già territorio atlantico.
La serenità è immergerti nel connemara seguendo la N59 dopo Clifden…hai appena voltato le spalle all’oceano e in pochi chilometri boschi lussureggianti….prati d’un verde che sembra dipinto…laghetti.
si continua verso il centro , arrivando nella contea di Mayo…si continua dicevo fino a che non ti imbatti nel minuscolo paesino di Murrisk. E qui la stanchezza si fa sentire, i tanti giorni passati gironzolando, tutte le emozioni provate, tutti gli stimoli. E poi ti fermi. stai in silenzio. davanti al monumento alla grande carestia che tra il 1845 e il 1849 spopolò di allegri irlandesi l’isola…per farne malinconici emigranti verso la grande mecca…o era la grande mela?
Seduto al lato della strada, lo guardi, quello stano coso scuro e lontano…quel coso…il Croagh Patrick è la montagna sacra dell’isola…il suo nume tutelare. E anche lei ha una leggenda legata a sè: come poteva mancare?
E’ qui che, secondo la tradizione ( occhio…che gli irlandesi sono molto legati ad esse!!!), San Patrizio si arrampicò nel 441 d.c. e ci restò per 40 giorni. Ogni anno, l’ultima domenica di luglio, si svolge un pellegrinaggio di fedeli che si inerpicano per il costone di questa altura non alta ma sicuramente ripida..
E quando ti raccontano che i più devoti ancora oggi fanno il pellegrinaggio di notte e scalzi….e qui scatta una razionalissima e angosciosa paura…paura di questa fede mortificante…irrazionale…potenzialmente folle…

Eireann- Aran Island

 

INISMORE…
A distanza di qualche chilometro da Gallway, in un piccolo paese adibito ad escusivo uso di porticciolo, prendiamo il ferryboat per Inismore. L’isola di Inismore è la più grande delle tre isole che vengono comunemente chiamate Aran e che sono divenute conosciute grazie al meravigliosamente struggente film, “The Man of Aran”, del 1922 del documentarista Robert Flaherty.
Che cosa è quest’isola se non una terra estremamente pietrosa e con una dimensione fuori del tempo. All’imbarcadero, appena arrivati, affittiamo delle scassatissime biciclette per poter girovagare in libertà, perdere lo sguardo tra campi brulli, pietre ovunque e il blu immenso dell’atlantico.
E pedali…pedali…pedali…su è giù….per stradine di pietra…e ripensi alla vita qui…al rapporto tremendo che i suoi abitanti devono avere con il mare….fonte di vita e di morte…
e pedali sino che a arriva al “Don Aegus”….arrivi….ti fermi. e poi capisci. Da lì sopra capisci che cosa vuole dire vivere in simbiosi con l’oceano, cosa vuol dire guardare ciò che ti fa vivere e che fa morire. E anche se la caccia allo squalo non si fa più da quasi un secolo ti resta appiccicato alla pelle quella sensazione che dà la lontana sensazione che dà un rapporto così simbiotico.
Il “Don Aegus” è fondamentalmente una difesa, una sorta di barriera che gli abitanti avevano cominciato a costruire in un punto della scogliera particolarmente alto: adatto alla difesa e alla vista precoce dell’arrivo di nemici. La leggenda vuole che si siano fermati a metà della costruzione…quando, guardando verso il basso, i costruttori si resero conto che in una scogliera alta circa 80 m che dava su un oceano turbolento nessun nemico sarebbe riuscito ad attraccare e abbandonarono l’opera in quanto inutile!!!
questa è irlanda….pensando a voce alta..l’isola di una popolo generoso attaccato in maniera staordinaria alla propria terra e sopratutto alla propria fantasia….

METTI UNA SERA AL PUB A INISMORE….
Sono un popolo di chiaccheroni….con una scura in mano…e vincendo un poco timidezza…ti può capitare di sentire storie incredibili…Non sono formali e si lasciano andare praticamente subito. E allora scopri di più di mille guide…
Metti una sera al pub a inismore….metti un paio di guiness e due avventori…e scoprirai delle storie incredibili…
e ti capita che un ragazzo ti racconti perchè mai questa piccola isola è costellata di tutti quei muretti bassi e divisori in forma quadrata! Semplice…perchè c’erano tanti di quei sassi che nn sapevano dove metterli!!!!!
E stai estasiato ad ascoltare un prete ( cattolicissimo naturalmente!!) che ti racconta che lui è il pastore di tutti gli abitanti dell’isola….uomini…fate…e quando abitava nel Connemara anche degli elfi dei boschi vicini!!!!

Eireann-Limerick


LIMERICK
Bisogna ammetterlo: Limerick è veramente brutta. Ha un che di città post-industriale devastata dai resti delle industrie portuali e sembra, in quanto a bruttezza, non avere nulla da invidiare alle città operaie inglesi.E quindi non resta, dopo un breve giro al King John’s castle, che buttarsi al pub. Non uno qualunque, naturalmente, ma da “Nelly la porca”, che leggenda vuole sia l’irish pub più vecchio d’irlanda: spilla birra dal 1200!!!

LA CONTEA DI LIMERICK
Ma lasciamo alle spalle Limerick, seconda città d’irlanda, e seguiamo la riva sinistra dello Shannon, rituffiamoci nella rigenerante campagna irlandese.
E qui che seguiamo i suggerimenti della padrona del B&B, un donnone talmente autoritario da essere stata immediatamente soprannominata “cop”, che visitiamo il discreto Celtic Park e il paesino di Adare.
Ma la vera gioia sta nel perdersi in queste stradine, ad uno dei tanti incroci tra mulattiere di campagne…è qui la gioia della scoperta, condivisa con un branco di mucche al libero pascolo, che scopriamo un piccolo angolo di mondo, un laghetto al tramonto con una luce struggente.
Eccola qui l’Irlanda magica che aveva fatto innamorare un adolescente con tanta fame di scoperta verso il mondo…primo segno di quella insaziabile curiosità che lo porta a voler sempre ripartire…ogni volta che torna.

CLIFF OF MOHER
Contea di Clare, costa centro-ovest d’iIrlanda. una giornata di sole
Le cliff….non sono semplicemente delle scogliere…sono la testimonianza della Natura
che ti incute timore…che ti blocca e ti lascia senza fiato. Volevo portare i miei amici a vedere le cliff, viste tanti anni fa in una giornata uggiosa, per provare a descrivere loro la tempesta di emozioni che scatenò dentro la loro semplice vista.
Peccato per la giornata di sole…che permette di spaziare lontano con lo sguardo…ma non riesce a rendere l’idea della superiorità naturale.

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