Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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LaRumbaDeMadrid-Lavapies

Svegliarsi di mattina…rifare di nuovo lo zaino…anzi la mochila…ripartire di nuovo alla ricerca di nuovo posto per dormire…finire in una pensioncina a metà tra le fermate della metro di Antonio Martin e Atocha…per stessa definizione di qualcuno…sembra uno di quei motel americani dove si consumano gli omicidi….e finalmente essere pronti per ricominciare….a camminare!

Appena in tempo…appena in tempo per non essere travolti dalle discutibile e sinistre impressioni di questo hostal anonimo….riprendere la metro e ricominciare a camminare. Scendere alla fermata Tirso de Molina e cominciare a scendere in direzione di Plaza Lavapies….

perdersi…semplicemente perdersi….avanti e indietro…prima in direzione sud…poi svoltare a sinistra poi a destra per poi ritornare a nord. Non c’è meta…non c’è direzione…esiste solo quella incommensurabile volontà di girovagare per girovagare, addentrandosi nella stradine di questo barrio…fino ad arrivare a sfiorare i labili confini con i barrios confinanti. Non c’è bussola che possa interrompere questo magico perdersi, trascinati dalla buona onda che questo quartiere ti lascia addosso.

Capisco quel poco che mi avevano raccontato di questo quartiere…quel suo essere intriso di atmosfera bohemien…quel suo vedere visi latinoamericani e africani a zonzo..quel tono frikettone che gli danno una miriade di negozi grandi quanto una porta…aperta.

Capisco che queste cose rendono Lavapies così particolare e diverso rispetto alle altre zone di Madrid che ho visto…e capisco anche che siano le stesse cose che lo rendono ad alcuni insopportabile. A me invece piace..piace irrazionalmente….acriticamente…completamente….passionalmente quasi.

LaRumbaDeMadrid-Lavapies

Svegliarsi di mattina…rifare di nuovo lo zaino…anzi la mochila…ripartire di nuovo alla ricerca di nuovo posto per dormire…finire in una pensioncina a metà tra le fermate della metro di Antonio Martin e Atocha…per stessa definizione di qualcuno…sembra uno di quei motel americani dove si consumano gli omicidi….e finalmente essere pronti per ricominciare….a camminare!

Appena in tempo…appena in tempo per non essere travolti dalle discutibile e sinistre impressioni di questo hostal anonimo….riprendere la metro e ricominciare a camminare. Scendere alla fermata Tirso de Molina e cominciare a scendere in direzione di Plaza Lavapies….

perdersi…semplicemente perdersi….avanti e indietro…prima in direzione sud…poi svoltare a sinistra poi a destra per poi ritornare a nord. Non c’è meta…non c’è direzione…esiste solo quella incommensurabile volontà di girovagare per girovagare, addentrandosi nella stradine di questo barrio…fino ad arrivare a sfiorare i labili confini con i barrios confinanti. Non c’è bussola che possa interrompere questo magico perdersi, trascinati dalla buona onda che questo quartiere ti lascia addosso.

Capisco quel poco che mi avevano raccontato di questo quartiere…quel suo essere intriso di atmosfera bohemien…quel suo vedere visi latinoamericani e africani a zonzo..quel tono frikettone che gli danno una miriade di negozi grandi quanto una porta…aperta.

Capisco che queste cose rendono Lavapies così particolare e diverso rispetto alle altre zone di Madrid che ho visto…e capisco anche che siano le stesse cose che lo rendono ad alcuni insopportabile. A me invece piace..piace irrazionalmente….acriticamente…completamente….passionalmente quasi.

LaRumbaDeMadrid-Lavapies

Svegliarsi di mattina…rifare di nuovo lo zaino…anzi la mochila…ripartire di nuovo alla ricerca di nuovo posto per dormire…finire in una pensioncina a metà tra le fermate della metro di Antonio Martin e Atocha…per stessa definizione di qualcuno…sembra uno di quei motel americani dove si consumano gli omicidi….e finalmente essere pronti per ricominciare….a camminare!

Appena in tempo…appena in tempo per non essere travolti dalle discutibile e sinistre impressioni di questo hostal anonimo….riprendere la metro e ricominciare a camminare. Scendere alla fermata Tirso de Molina e cominciare a scendere in direzione di Plaza Lavapies….

perdersi…semplicemente perdersi….avanti e indietro…prima in direzione sud…poi svoltare a sinistra poi a destra per poi ritornare a nord. Non c’è meta…non c’è direzione…esiste solo quella incommensurabile volontà di girovagare per girovagare, addentrandosi nella stradine di questo barrio…fino ad arrivare a sfiorare i labili confini con i barrios confinanti. Non c’è bussola che possa interrompere questo magico perdersi, trascinati dalla buona onda che questo quartiere ti lascia addosso.

Capisco quel poco che mi avevano raccontato di questo quartiere…quel suo essere intriso di atmosfera bohemien…quel suo vedere visi latinoamericani e africani a zonzo..quel tono frikettone che gli danno una miriade di negozi grandi quanto una porta…aperta.

Capisco che queste cose rendono Lavapies così particolare e diverso rispetto alle altre zone di Madrid che ho visto…e capisco anche che siano le stesse cose che lo rendono ad alcuni insopportabile. A me invece piace..piace irrazionalmente….acriticamente…completamente….passionalmente quasi.

España-Regreso en Madrid

 

Regreso en Madrid de tarde…

…la zona, stretta tra calle fuerancarall e plaza…chueca è una piccola scoperta di negozietti e colori vivaci. talmente piccoli e incastonati nei palazzi fine ‘800  da mostrarsi con una luce migliore…nonostante il caotico viavai di persone lungo fuerancarral, rifugiarsi in quelle calles strette strette, abbarbicate nel pavè, è  un toccasana per il buon umore.

passeggiata da fare in solitaria, gustandosi gli incontri casuali,gli sguardi maliziosi  delle chicas lungo la via ( a volte ben accolte a volte meno), i graffiti che decorano le scritte delle botteghe, prendendosi il tempo per gironzolare senza mappe o direzioni,ma seguendo lo sguardo e poi cambiare direzione…all’improvviso…per il desiderio del momento.

passeggiata che consiglierei…meglio in solitaria…per apprezzarla di più…l’istinto che ti fa saltellare da un negozio vintage all’altro.

Pranzo buono in ristorantino/osteria/bacaro…gradevole…simpatico…arredato con bei quadri e splendide foto…e poi mi piace troppo quello sbocconcellare al banco…mentre chiaccheri e tracanni caña fresca.

Malasaña è una piccola perla. incantevole quartiere di collina..di saliscendi colorati di bottegucce minuscole…di palazzi rossi, rosa e azzurri, di un piccolo giardino  incantato chiamato plaza de dos de mayo, di piccoli silenzi rigeneranti…di abitanti    in passeggiata quieta..di negozzietti alternativi..di voglia di godersi il  luogo. fa proprio bene all’umore questo giro…questo andare a zonzo…a perditempo…trovando  un angolo di madrid che soddisfa l’occhio e l’umore…

sono soddisfatto di essermi preso del tempo per perdermi nelle stradine di questi due quartieri cos¡ diversi dal caos turistico del centro. Ho volutamente evitato di avvicinarmi a tutta una serie di luoghi…come plaza mayor e la puerta del sol…per evitare il solito meccanismo incoscio che scatta spesso quando ho di fronte una grande città: tutto quell’industria pesante che `il turismo…con il suo roteare di corpi…scattare di flash in controluce…assedio di muri e strade. Che fa il paio con la caoticità e la fretta estreme proprie d’ogni metropoli…

Evitare tutto ciò, rinunciandovi, per passeggiare in qualche barrio meno centrale e più madrileno mi fa tornare a casa con qualcosa di bello impresso nell’umore. Peccato non aver avuto il tempo anche per Lavapies….


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