Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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ilgirandoliereparte#larutamaya- Monterrey

#larutamaya-Monterrey

Parque funditora, Monterrey

Parque funditora, Monterrey

Monterrey e’ la prima citta’ messicana che visito….quella che mi da la prima impressione su questo affascinante e complicato paese.

Scappato dal delirio di Ciudad de México atterro qui per andare a trovare una amica e la sua famiglia. Il messico mi prende con un ingorgo di parole e immagini. Cerco somiglianze con altri paesi latinoamericani lungo le avenidas brulicanti di gente ed automobili…mi scopro a curiosare nei chioschi di cibo da strada districandomi tra l’odore di fritto e piatti dell’onnipresente mais.. Cerco di abituarmi ad uno spagnolo parlato velocissimo e infarcito di slang muy “padre”….e vezzeggiativi a gogo’.

Nel pomeriggio passeggio con la mia amica in un bellissimo parco pubblico “Parque Fundidora”. Questa enorme fonderia e’ stata bonificata e restituita alla citta’ come parco con giardini, giochi per bambini, due sale concerti, un ristorante e molto altro ancora.
Da fonte di inquinamento a polmone verde restituito alla citta’….

#larutamaya-ilgirandolierparte-preparazione

#LARUTAMAYA ON AIR

Si avvicina il momento -8 giorni all’alba

#larutamaya-ilgirandoliereparte

Se acerca el momento -8 dias a la madrugada

#larutamaya-ilgirandoliereparte
Is coming the moment -13 days to the sunburn

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Vagabondaggi_ilgirandoliereparte-larutamaya

 

www.girandoliere.altervista.org

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#larutamaya

#ilgirandoliere a dicembre, per 20 giorni, zaino in spalla, un paio di libri,amici da salutare,  molte domande che girano per la testa e tanta curiosità.insomma #larutamaya

#ilgirandoliere en diciembre,por 20 dias, de mochilero, con un par de libros,quedarme con algunos amigos, muchas preguntas que me salieron al celebro y mucha curiosidad.pues #larutamaya

“Pobre México, tan lejos de Dios y tan cerca de los Estados Unidos” Porfirio Diaz Mori 

 

Una volta ancora la nostalgia mi ha portato verso il LatinoAmerica.Un altro paese, un’altro spagnolo, un’altro sud, mile altre contraddizioni, l’arte delle popolazioni mesoamericane..cercare la mia personale #rutamaya. Nella mia testa pensare al Mexico  porta inevitabilmente a pensare a banditi leggendari come Joaquim Murieta. E si colora di significati e di domande politiche:la voglia di andare in Chiapas.A vedere con i tuoi occhi le caracoles zapatistas, parlare con le persone della loro esperienza comunitaria, cercare di capire l’organizzazione del quotidiano..

Una vez mas la nostalgia me salió del interior y me llevo a LatinoAmerica. Otro pays, otro castellano,otro Sur,  mil otras contradicciones, la arte de las poblaciones mesoamericanas…buscar mi personal #rutamaya. En mi cabeza pensar sobre Mexico lleva sin embargo a pensare a bandidos de leyenda como Joaquim Murieta .Y sigue llevándome a frente de otras dudas, de otra preguntas verdaderamente políticas: Tengo gana de irme a la Selva Lacandonda,Chiapas. Tengo gana de ver con mis ojos las caracoles zapatistas, hablar con la gente del pueblo y conversar sobre la organización, sobre la experiencia de ser comunidad..

ezln

 

E ancora…curioso di chiedere, di capire cosa c’è oltre l’immagine  superficiale di un Messico con molti problemi di violenza e narcotraffico, spiaggia dorata per  statunitensi pallidi. Vorrei curiosare tra bollori politici e giungla, tra tequila e avocado, tra le mie mille contraddizioni a cercare  la mia personalissima larutamaya per vedere questo paese e la sua gente.

Y todavia…estoy curioso de preguntar, de tratar de comprender que hay detrás la imagen de plastico de un Mexico con muchos problemas de violencia y narcotráfico, playa de sueño para estadosunitentes ricos. Quisiera curiosar entre experiencias políticas y jungla, entre tequila y la palta/avocado, entre mis mil contradicciones para buscar mi personal larutamaya y llegar a comprender un poquito de este pays y de su gente

chicen itza, fonte Wikipedia

 

 

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Bw/Cs Italy Summer Camp-by ilgirandoliereparte

Hi folks,

for The girandoliere is impossible to stay calm and quiet for long time…so it’s time to take the way…on the road again Girandoliere.

This summer i decide to enjoy some Bw/Cs Camp…there will be one in the famous National Park of Abbruzzi (Italy closed to Rome): the italy summer camp.

Write me at girandoliere@altervista.org if you wants to came!!!

girandoliere on the road again...

Bw/Cs Summer Camp: a rainbow, eco-friendly and freeky event!

CicloTurismo#NordEst-Solo un’altra pedalata-ilgirandoliereparte

ilgirandolierparte and his bike

#CicloTurismo #NordEst #ilgirandoliereparte #bicicletta #cycling

 

Solo un’altra pedalata…solo un’altra fottutissima pedalata

Ogni cicloamatore conserva  una sua strategia per arrivare alla meta giornaliera, per andare avanti e non fermarsi, costi quel che costi.

La mia è, molto semplicemente,  quella di ripetermi mentalmente:”Solo un’altra fottutissima pedalata”! Cerco di ripetermi una sorta di mantra, cercando di ignorare, contro ogni evidenza, il fondoschiena dolorante, l’acido lattico dei muscoli della gambe, la fame, la stanchezza. E’ la TUA mente che cerca di illudere il TUO corpo che manchi solo quella famosa, ultima pedalata per arrivare. E’ un’imbroglio…e lo sai!Ma l’inerzia e la forza di volontà sono quelle che ti faranno raggiungere le tre cose che più desideri in quel momento: una doccia rigenaratrice, un divano accogliente e una birra fredda!

 

La vita è come una bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi andare avanti. A.Einstein

L’idea in fondo era abbastanza semplice:

1 bicicletta 2 borse 3 o più province da attraversare 4 amici da salutare.

Venezia-Riviera del Brenta-Padova; PAdova-Camposampiero-Sile-Treviso; Treviso-Castelfranco-Vicenza-Dueville; Dueville-Verona.

Il portale del Turismo Regione Veneto cerca (giustamente) di incoraggiare il cicloturismo pubblicizzando percorsi ciclabili all’interno di centri storici e di parchi regionali,seppure l’attuale situazione appare molto diversa dalle nobili intenzioni dell’assessorato. Lo stato dell’arte è discretamente favorevole alle due ruote nei centri urbani maggiori (Treviso, Mestre, Padova,Vicenza e solo in parte Verona) dotati di una sufficiente rete ciclabile ( vera e propria e non ottenunata passando una mano di bianco sui marciapiedi!). Ma appena fuori dal centro storico calano drammaticamente sicurezza e amici della bicicletta, tale da strasformare una pedalata in pura lotta per la soppravvivenza ( e qui i crampi non centrano!).

Il veneto che fu terra di ciclisti e di ciclismo, è una regione che ha cancellato dalla sua prospettiva sociale e urbana la bicicletta, a favore del più rassicurante desiderio di dorata prigionia dell’imbottigliamento perenne nella mega-rotonda della super-tangenziale vista Suv full-comfort. Solo così si spiega l’espulsione dall’orizzonte geografico,visivo e sociale di tutto ciò che non sia funzionale al tirannosauro Suv: parcheggi, svincoli, cavalcavia si mangiano strada, campagna, case e uomini

Alcune zone del triangolo Venezia-Padova-Treviso conservano dei squarci di campi di mais, trattori, pensionati al tavolino del Bar che ti incitano a non mollare ed a continuare a pedalare. Come se si fosse cristallizata una specie di riserva d’atmosfera bucolica nel (fu) ricco e (fu) leghista “mitico” NordEst. La terra dei padroncini mi appare più cinica e disincantata di come la conoscevo, ma anche un pochino più umile e riscopritrice di saggezza contadina. comincia a far capolino l’idea che la furia con cui,negli anni’80 e ’90, la nuova classe sociale neoarricchita  voleva cancellare ogni traccia di antica miseria, abbia portato in dono , oltre tecnologia e schei, la sensazione di aver buttato “il bambino con l’acqua sporca”.

La strada regionale padana superiore, o R11, è un lungo serpente che dai  colli intorno a Vicenza, passando per le infinite zone artigianal-industriali e vigneti da uva rossa veronese, arriva sul lungoadige. Edifici ormai archeleogia industriale pacificamente convivono con ipertrofici centri commerciali donando alla regionale un aspetto da girone dell’inferno. L’arrivo, i marciapiedi dipinti di bianco per fare la ciclabile, scorci sul Lungoadige, l’aperitivo,sorrisi, risate. Tutto a Verona, tutto fugace. Ci sarà un’altra volta, lo prometto!

 Solo un’altra pedalata..solo un’altra fottutissima pedalata

 

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