Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Aprile-L’attesa

Carissimi,
si avvicina il tempo di fare lo zaino…
Prima dei dettagli alcune info tecniche per esperti e meno esperti di social network.
Spero solo di non fare discorsi logorroici…
ma è ovvio che questo blog ha bisogno del vostro sostegno per continuare…allora vi invito a cliccare su “condividi” e ” mi
piace”, i due bottoni di Facebook.
Cliccandoli dovrebbe comparirvi la richiesta di autenticazione che normalmente utilizzate
per accedere a Facebook ….facile facile no?….
Un piccolo sforzo!!! sopratutto se avete letto un post o una foto che vi piacciono!!!
Periodo strano questo: il Girandoliere, per quanto incredibile possa sembrare, ancora non c’è con la testa nella sua prossima
meta…ebbene si…ancora la stà trascurando per motivi prosaici che lo inchiodano in Laguna.
Le mille cose pre-partenza che dovrebbero farmi preoccupare e organizzare rischiano di essere tralasciate e lasciate, come al
solito all’ultimo momento…vaccini da febbre gialla, scorte di medicinali ( questi assai improbabili), alcune cosucce utili ( tipo
sacco a pelo da procurarsi per sopravvivere ai bus notturni, tappi per le orecchie per tutelare il riposo, documenti vari,
assicurazioni varie…ecc).
Un’altra cosa che mi sta frullando per la testa è quella di lasciare a casa il Mac…proseguirò a scrivere i post di viaggio ma
il pc probabilmente riposerà a casa. L’unico cosa, nel mio spartanissimo equipaggiamento (fatto di magliette
, felpe e jeans vecchi) sarà l’attrezzatura fotografica..impersonificata nella Nikon D5000 con due obbiettivi….( 45mm e un 70-200mm)….ah…dimenticavo…magari ci scappa pure qualche filmato….non si mai!!!
La meta???
Non credo di dire nulla di nuovo se dico che sarà il ritorno per il LatinoAmerica…seppure con un itinerario diverso e credo affascinante che mi porterà ad esplorare altri paesi oltre all’amata Argentina….il cuore ha così deciso…
sicuramente con le persone con cui c’è un rapporto più intimo ( e logisticamente vicini) vorrei organizzare un abbraccio “fisico” prima della partenza.  Ma con alcuni non avrò questa fortuna…ma a chi ci sarà e per chi non ci sarà…
vorrei chiedere di lasciare un commento qui sotto al post…e di scrivere in questo commento ( o nella pagina facebook se preferite) un pensiero, una testimonianza, un idea o una sensazione ( quindi qualcosa di non materiale) che vorreste che vi “portassi” da questo viaggio….è importante…pensateci…
un abbraccio

Il senso di un viaggio


Concentrarsi sulle cose pratiche!
Sembra un imperativo categorico a cui non ci suo sottrarre, ma rappresenta una necessità pragmatica. La narrazione mi aiuta a comprendere come la preparazione sia una parte del viaggio.
In questo senso, informazioni da ricercare, possibilità da sondare, cose burocratiche da sbrigare sono parte di una fase che precede il viaggio pur facendone parte.
Mi pare sbrigativo liquidarle come puro elenco di azioni e attività…
sono qualcosa di più..qualcosa che ancora non ha una forma precisa e riconoscibile..
e allora mi pare di riconoscere delle tappe di un percorso, che è il viaggio stesso. Entrare in esso..mentalmente.



Il sentire un viaggio appartiene alla sfere delle questioni private: le sensazioni, le emozioni e le aspettative che ti legano indissolutamente ad un specifica meta. L’insieme di esse possono essere tradotte con parola ( scritta o orale) solo in parte. Essendo anche consapevoli che molte emergeranno durante o dopo il viaggio.

“5 dicembre 2009. luce intensa, metà mattina, 32°, caldo secco. Aereporto di salta (Argentina). Esco dalla piccola sala d’aspetto dell’aereporto, trascinandomi stancamente dietro lo zaino. Sudo, già stanco alle 10 del mattino. Mi siedo, appggiando la schiena allo zaino frapposto tra me e il muro dell’entrata esterna, e mi accendo una sigaretta. Penso: Volvere’, te lo prometo.

La divinidad Pachamama representa a la Tierra, pero no solo el suelo o la tierra geológica, así como tampoco solo la naturaleza; es todo ello en su conjunto.
( fonte:Wikipedia).

Il senso di un viaggio


Concentrarsi sulle cose pratiche!
Sembra un imperativo categorico a cui non ci suo sottrarre, ma rappresenta una necessità pragmatica. La narrazione mi aiuta a comprendere come la preparazione sia una parte del viaggio.
In questo senso, informazioni da ricercare, possibilità da sondare, cose burocratiche da sbrigare sono parte di una fase che precede il viaggio pur facendone parte.
Mi pare sbrigativo liquidarle come puro elenco di azioni e attività…
sono qualcosa di più..qualcosa che ancora non ha una forma precisa e riconoscibile..
e allora mi pare di riconoscere delle tappe di un percorso, che è il viaggio stesso. Entrare in esso..mentalmente.



Il sentire un viaggio appartiene alla sfere delle questioni private: le sensazioni, le emozioni e le aspettative che ti legano indissolutamente ad un specifica meta. L’insieme di esse possono essere tradotte con parola ( scritta o orale) solo in parte. Essendo anche consapevoli che molte emergeranno durante o dopo il viaggio.

“5 dicembre 2009. luce intensa, metà mattina, 32°, caldo secco. Aereporto di salta (Argentina). Esco dalla piccola sala d’aspetto dell’aereporto, trascinandomi stancamente dietro lo zaino. Sudo, già stanco alle 10 del mattino. Mi siedo, appggiando la schiena allo zaino frapposto tra me e il muro dell’entrata esterna, e mi accendo una sigaretta. Penso: Volvere’, te lo prometo.

La divinidad Pachamama representa a la Tierra, pero no solo el suelo o la tierra geológica, así como tampoco solo la naturaleza; es todo ello en su conjunto.
( fonte:Wikipedia).

Il senso di un viaggio


Concentrarsi sulle cose pratiche!
Sembra un imperativo categorico a cui non ci suo sottrarre, ma rappresenta una necessità pragmatica. La narrazione mi aiuta a comprendere come la preparazione sia una parte del viaggio.
In questo senso, informazioni da ricercare, possibilità da sondare, cose burocratiche da sbrigare sono parte di una fase che precede il viaggio pur facendone parte.
Mi pare sbrigativo liquidarle come puro elenco di azioni e attività…
sono qualcosa di più..qualcosa che ancora non ha una forma precisa e riconoscibile..
e allora mi pare di riconoscere delle tappe di un percorso, che è il viaggio stesso. Entrare in esso..mentalmente.



Il sentire un viaggio appartiene alla sfere delle questioni private: le sensazioni, le emozioni e le aspettative che ti legano indissolutamente ad un specifica meta. L’insieme di esse possono essere tradotte con parola ( scritta o orale) solo in parte. Essendo anche consapevoli che molte emergeranno durante o dopo il viaggio.

“5 dicembre 2009. luce intensa, metà mattina, 32°, caldo secco. Aereporto di salta (Argentina). Esco dalla piccola sala d’aspetto dell’aereporto, trascinandomi stancamente dietro lo zaino. Sudo, già stanco alle 10 del mattino. Mi siedo, appggiando la schiena allo zaino frapposto tra me e il muro dell’entrata esterna, e mi accendo una sigaretta. Penso: Volvere’, te lo prometo.

La divinidad Pachamama representa a la Tierra, pero no solo el suelo o la tierra geológica, así como tampoco solo la naturaleza; es todo ello en su conjunto.
( fonte:Wikipedia).

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