Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Pachamama- Arequipa

La citta’ bianca e ‘cosi’ chiamata per il massiccio utilizzo di materiale di origine vulcanica nei suoi edifici. Dato i tre vulcani che sovrastano la citta’ e sono ben visibili da quasi ogni punto della stessa.
Una leggenda locale vuole che la sua fondazione si debba ad un genere Inca e ai suoi soldati che qui vollero fermarsi. Ari e quipe in quecha vogliono dire qui ci fermiamo.

Detto questo non e’ rimanga moltissimo altro da dire…plazas de armas e’ opnestamente carina…con la sua fontana e i suoi giardini fioriti…la iglesia san Francisco ha nel suo essere bianca un grazioso splendore. Si puo’ aggiungere la vista dei vulcani dai miradores posti fuori citta’ e fine.
Insomma carina senza splendere.

Pachamama- Machu Pichu, la ruta alternativa

Machu Pichu..ovvero una delle sette meraviglie del mondo…e si capisce anche perche’…
Ma cerchiamo di raccontarla dall’inizio l’avventura verso il santuario piu’ sacro agli Inca…

E l’inizio si chiama ruta alternativa ovvero: combi ( con altri 9 peruviani) da Cuzco fino a Santa Maria (4 1/2hs);sceso ho preso un taxi collettivo con un anziano, una signora d’eta’ indefinibile e un tipo fino a Santa Teresa percorrendo una stradina in terra battuta che
costeggiava la montagna. Arrivato qui salto su un’ altro taxio collettivoa che mi porta fino alla Hydroelectrica…che poi non e’ altro che la vecchia stazione…una volta si poteva fare a piedi..ora mi ha fermato la polizia che mi ha detto di no con il dito puntato!

Quindi el señor Gianni si e’ visto costretto a prendere il trenino anglo-cileno della perurail (con imprecazioni verso la madre di perurail in italiano e in spagnolo…varianti castigliane, andaluse, argentine e ultimamente peruane).

Alla fine arrivo ad agua calientes e comincia una sequela di sorprese(in negativo): cerco l’ostello che mi ero segnato e non lo trovo…Aguas Calientes sembraun circo per turisti gringos..nell’ufficio del paesino non riesco a comprare il biglietto d’entrata perche’ ho la fotocopia e non il passaporto ( e hanno lamacchina chelegge i chip)..poco male lo faro’ direttamente su mi dicono…
Concludo degnamente la mangiando il primo boccone della giornata…e andando a nanna incredibilmente presto

Pachamama- Domenica a Cuzco

Seduto su scalinata della cattedrale di questo esempio di arte coloniale: Cusco.

Quando cala il sole i 3500 metri s.l.m si fanno sentire tutti, donando uno splendido (e prematuro) tramonto al visitatore che, seduto sui gradini della basilica, e’ indeciso se ammirare i giochi di luce sulla centrale Plaza de Armas o il sole che gli tramonta alle spalle.

Lo spettacolo e’ veramente suggestivi quanto la maestosita’ degli edifici (prevalentemente religiosi por supuesto) che costruirono gli spagnoli dopo aver massacrato quanto piu’ gente possibile a causa della loro cupidigia.

Esplorando il centro (compresa la fascinosa Plaza San Blas) si rimane piacevolmente colpiti dall’ armonia architettura in mattoni rossi di questo gioiellino d’altura.
Il clima di montagna ha giovato pure al ritmo di vita..cosi’ soavemente lento, marcando una forte, e decisamente positiva, differenza con il caos di Lima.

Pachamama- Soroche

Oggi ho scoperto cos’e’ veramente il Soroche…parola quechua strettamente legata all’altura.
E l’ho scoperto senza farmi mancare nulla dei suoi sintomi: mal di testa, cefalea, letargia, sensazione di spossatezza e infine vomito.

Insomma quello che avevo provato in Argentina era solo un leggerissimo antipasto di quello che e’ veramente il mal d’altura.
E mio malgrado l’ho scoperto nella sua forma peggiore:tutto d’un colpo!!!!! E vi assicuro che e’ una brutta sensazione…ci si veramente a terra!!!!

Pachamama- L’attimo di sospensione

www.youtube.com/watch?v=_UuH68rGR30

Infine ci siamo giunti… Ad entrare nel clima da viaggio intendo. Nonostante i preparativi pratici, le mille cose da fare prima di una partenza..solo quando mi siedo in aereo comincio ad entrare nel clima.

Piano piano…cercando di carpire da ogni momento le sensazioni: quel strano susseguirsi di percezioni differenti..ecco che senti di cominciare ad entrare in quel strano e particolare umore..quello da viaggio!!

Non parlo di quel mix tra incoscienza ed euforia adolescenziale che prende nei confronti dell’ignoto ,quanto delle tante piccole e impercettibili sensazioni che ti da’ l’essere in cammino.

Come se l’azione stessa del mettersi in cammino provocasse dei micro-cambiamenti interiori in un procedere che e’ si  lento ma inarrestabile. 
Le sensazioni stesse, proprio grazie allo loro unicita’, entrano a far parte del viaggio.

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