Sosta veloce, nel viaggio di ritorno, a Norimberga….peccato avere solo un paio di ore…avrebbe meritato di più…
ma ora è tempo di tornare ( purtroppo)….e la grande lavatrice dentro di me teme il ritorno….teme che l’ambiente natio cerchi di spegnerla…quando invece avrei necessità che continuasse a girare…non è ancora il tempo per fermarsi…
autobanne E52….da qualcheparte,in germania, quando non è più notte ma non è ancora giorno….
costante in ogni viaggio in tenda, questo stato di dormiveglia agitato da troppi pensieri…mi trattiene ad uno stato di veglia comatosa…troppo stanco per essere vigile a attivo..troppo bombardato da attività celebrali sconnesse per dormire.
L’opel zafira caricata all’inverosimile…profuga lei stessa come e più di noi 4…raccoglie in un’immagine singola l’essenza stessa delle nostre scostanti andature.
Rumori ovvattati provengono dall’esterno….ma è dall’interno che sento distintamente l’assordante suono della lavatrice interna.
Ed eccomi qui a ripartire di nuovo…ma stavolta in una condizione diversa rispetto agli ultimi 3 anni…è la grande lavatrice che sta capovolgendo punti di riferimento, priorità e obbiettivi.
E allora i pensieri si affollano nella mente, si spingono, si urtano per farsi spazio…facendo la voce grossa e avendo aspetto minacciosi. Vale a poco ripetersi, a mò di auto-convinzione ,che la crisi è un opportunità. In questo momento prevalgono i pensieri negativi…allo stato delle cose attuale, c’è da cambiare la prospettiva di cosa voglio fare..c’è da muoversi in un orizzonte declinato al singolare e non più al plurale.
Ma prima bisogna capire un po’ di cose…e allora la cosa più naturale che mi viene da fare è partire.
11 Agosto 2006
Giusto il tempo d’una lavatrice veloce, disfare uno zaino e prepararne degli altri. Allora manca poco. Atterrato ieri sera…ahi Londra…io e te abbiamo chiuso per un pezzo, mi sa….troppo fredda, troppe richieste, troppo pretendere…e poi il freddo…quanto freddo che ho sentito!
Difficile avere queste sensazioni di fronte ad una metropoli ( ma credo che il termine più adatto sia città-stato…come le polis greche) che tutti adorano, di cui tutti parlano benissimo…di cui tutti aspirano ad andare o a tornare il prima possibile.
La capitale di tutto…la città del troppo….del troppo in ogni senso, in ogni situazione, che brucia tutto a una velocità impressionante…degna del famoso lifestyle anglosassone.
Anche se in negativo, non riesco a non pensare a Londra. D’altronde l’avevo messo in conto che sarei tornato dalla visita-lampo londinese per poi immediatamente ripartire…e allora ci sta parlare di Londra…che accellera al massimo la mia voglia di partire.
E anche se non me lo sarei aspettato, quando lo si stava progettato, di partire con questo stato d’animo e allora questo viaggio assume un significato diverso.
Riparto un’alta volta…ancora per il nord…come se avessi un conto in sospeso con me. Lo carico di significati molto personali questo andare al freddo…come se un po’ cercassi di confondere il freddo interno con quello esterno.
E allora andiamo…macchina, zaino e tenda.
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