Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Un sueño argentino- Iruya

i buoni propositi di alzarsi ad un ora decente per partire si è infranta sul muro dell’orario di partenza…più vicino alla tarda mattinata!!

IRUYA

ultimo giorno di condividione di auto e viaggio con la Csurfer francesa. Due ore e mezza di strada sterrata e pietrosa, dolori alla schiena per le vibrazioni. L’andatura massima che oscilla tra i 30 e i 40 orari.

Guardare le foto non serve, non dà nemmeno la vaga sensazione che tutto questo lo fai solo per andare a vedere un paesino imbucato fuori dal mondo, sopportato tutti i sobbalzi della strada e il continuo scalare e discendere montagne…scansando camion.

Nel frattempo, un po’ la sensazione di esserta quadagnata questa meta c’è l’hai. Contibuisce il fatto di restituire un po’ a tutti quelli che hanno arricchito il tuo karma in queste settimane, e dai un passaggio a due autostoppiste-maestre di scuola.

L’altitude morde alle gambe…e ti lascia fiato…tramortito dai suoi 3200 metri sopra il livello del mare Iruya…semplicemente.

Il classico paesino fuori dal mondo…solo che questa volta è davvero così…lo è. Realmente,

Le case di argilla e mattoni…la piccola scuola elementare dai muri bianchi..i sorrisi stupiti dei bambini che corrono incontro alla macchina per salutare.

Ti senti un testimone pratico della biodiversità…ti viene spontaneo chiederti che cosa vuol dire vivere qui…molto egoisticamente ti chiedi se il tuo stile di vita sarebbe possibile qui…o dipende dall’ora in cui arriva il camion? O se arriva? Ti chiedi quale sia la concezione del tempo dei suoi abitanti…che si misura nei chilometri percorsi camminando…

…è naturale che te lo chieda…la concezione del tempo intendo…mentre il mate attenua un poco l’altitudine…

IL CERRO DES LOS SIETE COLORES

il cerro…ovvero la montagna dei 7 colori…stupefante lo spettacolo della natura in un piccolo paesino di montagna…Purmamarca…

a vederlo sembra il sogno di un pittore particolarmente fantasioso, che in una notte di delirio creativo a lasciato agli uomini e alla natura questo suo dono…

ma non c’è tempo per la commozione…anche se la ricacci indietro…dopo poco ritorna su…riportando a galla tutto…facendo uscire tutto quello che hai visto, sentito, parlato in queste settimane,…

Un sueño argentino- viva la pancia!!!

viva la pancia

e viva questo viaggio

che mi ha insegnato alcune cose pratichedi cui tenere conto

e la prossima volta non prenoto i voli interni

e mi faccio anche la carta di credito

viva questo viaggio

e viva cambiare in itinere

e avere più tempo

perchè più ne hai più ne vuoi di più

e viva la mia inquietudine che non ne ha mai abbastanza

soprattutto di domandare e dubitare

e viva gli incontri che ho avuto che hanno fatto questo viaggio speciale

abbordati su un bus o contattati via email

e viva i mille caffè presi, i mate da solo o in compagnia

viva le attese alle stazioni dei bus fucine di incontri incredibili

e viva il calore della gente che ha dipinto il mio sorriso in queste settimane


un pensiero speciale, di vicinanza, di solidarietà umana, di vicinanza e di stima

a chi mi ha parlato di riquelme e di maradona in un taxi a buenos aires

a chi mi ha aperto il suo cuore e quello della sua città

a chi non si stanca dei miei deliri

a chi ho trasmetto pace e tranquillità

a chi ha mollato barcellona per la patagonia

a chi ha scritto della patagonia e a chi regala un libro

a chi condivide l’inquietudine

a chi prova a parlare con me in spagnolo anche se è tedesca

a chi ha mollato l’italia per venire a ushuaia

a chi a decine…europeo ormai perso in latino america

a chi ha condisivo con me una sera, un’emozione

a chi crede che ci siano molti “sud” al di là della geografia

a chi crede che partire rende sempre più ricchi

a chi mi è stato ad ascoltare

anche quando sembravo pazzo

a chi pensa che c’è sempre un nuovo viaggio da preparare

a chi tiene una moleskine, un quaderno, un notes di viaggio

a chi ho trovato, incrociato, ritrovato a ogni latitudine

a chi non si stanca di domandare…qualunque sia la domanda

e grazie

grazie a chi mi ha sostenuto dal primo momento incondizionatamente

grazie a chi mi ha dato del pazzo, dell’incosciente, dell’immatura e persino dell”irresponsabile

grazie a chi mi ha detto ma che cazzo fai ad andare da solo?

grazie a chi ha capito che non mi avrebbe potuto fermare

grazie a chi mi ha sostenuto con un libro, con un sorriso, con un abbraccio, con una mail

grazie a chi mi suggerisce nuove mete e nuove idee

grazie a chi è venuto in aereporto e non trovava le parole per salutarmi

grazie a chi mi regala o mi suggerisce spugne

grazie a chi mi ha sopportato in tutti questi mesi di deliri

grazie a chi è innamorato della locura argentina

grazie a chi sperava che i miei deliri finissero con questo viaggio

e grazie a chi non si è illuso che questo accadesse

grazie a chi fa leggere le moleskine anche alla sua mamma

grazie a tutti quelli di cui non dirò il nome per non dimenticare qualcuno

grazie a tutti quelli che ho accanto a me, a solo pochi km di distanza…a solo 15000…

grazie a chi non mi conosceva ma a capito nel giro di due mail il significato di questo viaggio

grazie a tutti quelli che si sono riconosciuti in qualche frammento di questo delirio…

e mò basta sennò divento mieloso….

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