Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Pachamama- Sucre

Alcuni cenni storici..prima di iniziarequesta cittainizialmente si chiamana Chiqusaca..poi vennero gli spagnoli e la chiamarono La Plata( perche’ era un importante snodo commerciale del ricavato delle miniere d’argento poco distanti)…infine, dopo la guerra d’indipenze Sucre. Nome in onore di Juan AntonioSucre, generale del liberador Simon Bolivar, liberatore della cittae primo governatore della capitale ( ora solo onoraria) della Bolivia.

Il bianco andaluso come colore dominante dei suoi edifici rappresenta una delle meglio riuscite ereditacoloniale. Le pareti bianche, i patios fioriti e l’ampio parco Bolivar le danno quel tocco che conquista il viaggiatore.
D’una bellezza elegante e seducente come quella d’una danzatrice di flamenco, Sucre ricorda in ogni sua calle l’Andalusia.

Nonostante sia rapito..o forse proprio x questo motivocedo alla tentazione di rivederla domani..non stanco di passeggiare a ritmo lento per il suo centro, prima di ri-immergermi nella sua latinoamericanitacome meravigliosamente rappresentata dall’umanitadel Mercado.

Pachamama- Nuestra Señora de La Paz

Una volta che si sta arrivando a La Paz il cielo ti sembra un soffitto d’una stanza. Basta saltare un poco e le raggiungi le nuvolein un cielo cos¡ blu.

Le prime impressioni riguardano due cose diversissime tra loro eppure molto caraterrizanti entrambe: la locura del traffico e i mercati.

il traffico eun unico agglomerato di combi, taxi, bici, auto e pedoni che si muovono a velocitae condizioni folli, intersecandosi tra loro in un unico serpentone senza una logica apparente e con una pericolitaaltissima .

In tutta la parte andina del Latinoamerica che ho visitato , ho visto venditori di strada: vendevano da salteñas, empanadas, sopas, jugos ed ogni altro genere alimentare. Ma eimpressionante passeggiare per il centro di La Paz e vedere venditori di mercanzie di ogni genere e specie. In questo quadretto di varia umanita’ e’ naturale che questa cittaappaia come un unico, gigantesco , caotino e meravigliosamente umano mercato….uno specchio forsecome solo i terminal dei buses sanno essere

Pachamama-Bolivia 5 Giugno

E’ da un podi giorni che ricorrono alcuni pensieri ontologicamente legati al viaggio in se’una serie di domande mi frullano in testa.

Dalla partenza in poi mi sono capitati una serie di malanni ( notte in bianco, soroche, mal di denti e influenza) sicuramente disturbanti. Il cammino non si earrestato ma estato rallentato..come se avessi la sensazione di non essermi goduto a pieno il viaggio.

In peruho fatto di versi incotnri, trovando persone gentili, interessanti e generosi nel darmi una mano ( i miei infermieri Pepe&Marco). Ho avuto la fortuna di poter saziare la mia curiositasulla storia del PEru’, sulla sua situazione sociale, sulle sue contraddizioni, sulle sue bellezze.

Tutto questo fa parte del tesoro di questo viaggio. nemmeno il fatto che, sulla calle, rimanevo uno straniero- benchequando aprivo la bocca, parlando castellano, lo sguardo di chi avevo di fronte si addolciva: non ero piuun gringo ma solo uno straniero- puocancellarlo.

Questa sensazione e i guai fisici mi sembrano come un banco di prova verso il viaggio. Come se un misterioso protettore dei viaggiatori mi avesse di fronte alle difficoltaper vedere cosa succede

Pachamama-Lago sagrado Titicaca

Valed’accordo questo post dovrebbe riguardare Copacabana….
E la riguarda, ma riguarda sopratutto il Titicaca..che ho visto dalle due parti, dalle due sponde, dai due stati da cui econdiviso.

Il lato della molto brutta e sporca Puno e quella della graziosa Copacabana, con la sua monumentale basilica alla vergine negra dellacandelaria,esempio ineguagliabile di arte sacrasplendidamente coloniale! Accanto alla famosa cattedrale, questa allegra e frizzante cittadina si anima di un mercatino variegato e di un aria veramente piacevole

Oltre a copacabana, che bisogna ricordarlo ha dato l’origine ad una dellepiufamose spiagge brasiliane, oggi mi sono avventurato nell’isoladelsol, la piu’grane tra le isole di questo lago.Il Titicaca, lago sacroagli Inca,vanta una superficie degna d’un piccolo mare e si trova ad oltre 4000 metri s.l.m.

L’isola del sole ospita alcuni testimonianze inca ( un tempio e una lunga scalinata rituale) e si presentadavvero interessante agli occhui sopratutto del fotografo(esapete che sono sensibileall’argomento)

Un ultima annotazione, lasciatemelaperdonatemi il sentimentalismoma oggi sono riuscito a mantenere una delle due promesse che avevo fatto a me stesso: andare in Bolivia. Ma non soloperche’attraversare il confine a piedi euna emozione che non ha prezzo..o meglio costa una lacrimuccia di commozione!!!!

Pachamama- un post perouano

Piu’ che parlare delle cose che ho visitato ( per quello mi pare di aver raccontato sensazioni ed emozioni nei post precedenti) vorrei parlare del Peruche ho percepito nei visi, nelle chiaccherate e rapportandomi con le persone.

Prima di partire non ho voluto vedere immagini e foto perchevolevo vedere con i miei occhi. Questo, ovviamente non significa che non mi sia interessato della sua storia, anche recente. E’ da qui che vorrei partire nelle mie arbitrarie e personali riflessioni sul paese degli Inca: tra l’inizio degli anni ’90 e i primi anni del 2000 i peruviani hanno conosciuto una guerra civile. Presi in mezzo tra il terrorismo di Sendero Luminoso ( gruppo rivoluzionario marxista a difesa dei contadini trasformatosi in breve tempo in gruppo armato che sparava e faceva affari con i narcos) e Alberto Fujimori ( ex-presidente del Peruche vista l’occasione dell’emergenza terrorismo ha sciolto il parlamento, instaurato la dittatura, e creato un regime che faceva i suoi interessi con multinazionali nordamericane e narcos).

Mi eparso di notare come ci si sforzi di migliorare nonostante permangano molti problemi ( le ruberie dell’ex presidente hanno contribuito a impoverire ulteriormente il paese)che affligono il Peru’. E’ indubbio che l’arte di arrangiarsi latina ( i combi sono qualcosa di eccezzionale) rappresenti una delle risorse migliori di questo popolo. Ci sono tuttavia alcune criticitaendemiche ( analfabetizzazione, povertae traffico) che richiedono una classe dirigente finalmente capace.

Il sopperire della gente con la fantasia e la creativitalatine alle mancanze equalcosa che in Peruraggiunge dei ragguardevoli livelli: il trasporto pubblico ne eun esempio lampante. Ove non arriva lo stato un sistema di piccole e piccole imprese danno vita a combi, autobus, taxi collettivi per il diritto alla mobilita’.

A volte ho pensato che ci fosse un velo di tristezza negli occhi della gente che incontravo e vedevo per stradama poi ci ho ripensato: come puoessere triste un popolo che ha tra le sue mete per viaggiare l’allegro Brasile???

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