Parte I- Cronache dal Salar
Tu che leggi i resoconti di miei viaggi vorresti che cercassi di descriverti l’accecante splendore che gia’ si vede da lontano.
Il lago salato( l’acqua e’ evaporata millenni fa) abbaglia d’un bianco infinito all’orizzonte..la visione acceca non solo per il riflesso del sole a questa altitudine molto vicino.
E’ il senso del senza limite che ti lascia una vaga inquietudine dell’essere sperso nelll’illimitatezza…la sensazionebti lascia basito e stordito…
Gli occhi si aprono nel vedere una distesa bianca di sale a perdita d’occhio..si rimpiccioliscono al riflesso del sole…sul Salar. Anche quando incorri nell’isola del pescado, che a dispetto del nome e’ un’ oasi di cactus millenari.
In quest’atmosfera rarefatta i pensieri si perdono..
Parte II-La Fata Morgana del Deserto
Non e’ come te lo aspetti…il paesaggio del desero della reserva eduardo alvara…
Il deserto, all’interno della riserva ha ben altro colore:il rosso vermiglio. Fatto di pietre, di cui molte sbriciolate, a formare una insidiosa serie di vallate rossastre e polvere ( il colore e’ dovuto all’azione millenaria dei minerali) oltre a decine di km di nulla che non sia pietrisco, l’unica variante la offre il lagomdi pietra. E’ eufemisticamente chiamato cosi’ una zona semicollinare in cui sipossono vedere enormi pietre a qualche decina di metri l’una dall’altra.
C’ e’ un solo suono qui…il silenzio e’ interrotto solo dal sibilare furente del vento.
La Fata Morgana del deserto
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