Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Pachamama-San Pedro de Atacama

Un’altravolta in Chileun’altra volta di passaggio per questo paese Lungo e stretto anche se questa volta edifferente.

Per caritanon sono mai entusiasta di passare per il caro e poco economico chile..

A volte i casi della vita, come in Peru’, riservano delle sorprese che non t’aspettima ti cambiano la giornata. Cominciata con lapreoccupazione di come arrivare in Cile( e di come fare per i soldi) una volta arrivatola giornata ha decisamente un’altra piega.

Riuscito a risolvere, grazie all’aiuto di Sebastian el conductor, il problema di come arrivare in Cile..ho finalmente preso una sgangherata corriera per San Pedro.
Qui comincia il viaggio, proprio duranteil noiosissimo e lunghissimo controllo frontaliero. Mentre sono in attesa di completare il tutto, attacco bottone con un ragazzo che si rivelera’di Barcellona ( sono recidivo..lo so).
Insomma..si comincia achiaccherare..da cosa nasce cosa, da chiacchera a chiacchera, dall’autobus si passa all’idea di mangiare insieme.
E’ qui nasce la voglia di discutere con passione con Vidal e Soledad( incinta di 4 mesi) dei rispettivi paesi, delle scelte, di latinoamerica. Dopo due ore e mezza di discussioni e di un benvenuto pieno di calore umano ci alziamo da tavola per darci appuntamento per la cena

Pachamama- Uyuni…San Pedro de Atacama 3d/2n

Parte I- Cronache dal Salar

Tu che leggi i resoconti di miei viaggi vorresti che cercassi di descriverti l’accecante splendore che giasi vede da lontano.
Il lago salato( l’acqua eevaporata millenni fa) abbaglia d’un bianco infinito all’orizzonte..la visione acceca non solo per il riflesso del sole a questa altitudine molto vicino.

E’ il senso del senza limite che ti lascia una vaga inquietudine dell’essere sperso nelll’illimitatezzala sensazionebti lascia basito e stordito

Gli occhi si aprono nel vedere una distesa bianca di sale a perdita d’occhio..si rimpiccioliscono al riflesso del solesul Salar. Anche quando incorri nell’isola del pescado, che a dispetto del nome e’ un’ oasi di cactus millenari.

In quest’atmosfera rarefatta i pensieri si perdono..

 

Parte II-La Fata Morgana del Deserto
Non ecome te lo aspettiil paesaggio del desero della reserva eduardo alvara

Il deserto, all’interno della riserva ha ben altro colore:il rosso vermiglio. Fatto di pietre, di cui molte sbriciolate, a formare una insidiosa serie di vallate rossastre e polvere ( il colore edovuto all’azione millenaria dei minerali) oltre a decine di km di nulla che non sia pietrisco, l’unica variante la offre il lagomdi pietra. E’ eufemisticamente chiamato cosiuna zona semicollinare in cui sipossono vedere enormi pietre a qualche decina di metri l’una dall’altra.
C’ e’ un solo suono quiil silenzio einterrotto solo dal sibilare furente del vento.

La Fata Morgana del deserto

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