Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Vent’anni dopo- Sarajevo

Sono sensazioni strane quelle che provo in questa citta’, capitale della bosnia-erzegovina, cosi’ tristemente famosa per l’assedio piulungo della storia europea moderna.

Ottimi gli spunti che trova la mia macchina fotografica, disseminati un poovunque in centro e nei quartieri circostanti( Kontuk e grbavica su tutti).Anche se sento mi manca un qualcosa che non riesco a raggiungere, complici il sole rovente e l’afa asfissiante.

E si comincia dalmercato di Baščaršija, antico nodo commerciale giudaico-turco che fece le fortune mercantili di questa citta’, traformato nella caricatu di se stesso, dandomi la sensazione di un suk per lonely planet.

Con l’amaro in bocca cerco rifugio nei parchi della ulica marsala tita, trovando ombra e saravajesi veri che giocano a scacchi, bambini urlanti, madri rincorrenti e ragazzini hiphoppettari

Mi muovo sulla riva destra della Mijanka a cercare conforto nei quartieri di kontuk e grbavica, li’ dove trovo ruderi buoni per la forocamera e case ristrutturate della borghesial locale.

Sono sincero: nemmeno per un minuto ho perso la testa per questa cittadi cui, mia colpa, non ho capito il fascino. Di un cosa perosono convinto: la sua anima giocosa, multiculturale e festaiosa earrivata fino a me contagiandomi. Citta’ tremendamente attaccata ai suoi ritmi metropolitani variopinti, balcanici,europei e orientali

 

Vent’anni dopo- Sarajevo

Sono sensazioni strane quelle che provo in questa citta’, capitale della bosnia-erzegovina, cosi’ tristemente famosa per l’assedio piulungo della storia europea moderna.

Ottimi gli spunti che trova la mia macchina fotografica, disseminati un poovunque in centro e nei quartieri circostanti( Kontuk e grbavica su tutti).Anche se sento mi manca un qualcosa che non riesco a raggiungere, complici il sole rovente e l’afa asfissiante.

E si comincia dalmercato di Baščaršija, antico nodo commerciale giudaico-turco che fece le fortune mercantili di questa citta’, traformato nella caricatu di se stesso, dandomi la sensazione di un suk per lonely planet.

Con l’amaro in bocca cerco rifugio nei parchi della ulica marsala tita, trovando ombra e saravajesi veri che giocano a scacchi, bambini urlanti, madri rincorrenti e ragazzini hiphoppettari

Mi muovo sulla riva destra della Mijanka a cercare conforto nei quartieri di kontuk e grbavica, li’ dove trovo ruderi buoni per la forocamera e case ristrutturate della borghesial locale.

Sono sincero: nemmeno per un minuto ho perso la testa per questa cittadi cui, mia colpa, non ho capito il fascino. Di un cosa perosono convinto: la sua anima giocosa, multiculturale e festaiosa earrivata fino a me contagiandomi. Citta’ tremendamente attaccata ai suoi ritmi metropolitani variopinti, balcanici,europei e orientali

 

Vent’anni dopo-Tuzla

Abbandono le gole strette e le montagne verdi della Bosnia Centrale risalendola in senso inverso e approdando li` dove le colline si fanno piu` dolci sfumando lentamente nella pianura pannonica.

Su una area che milioni di anni fa era un mare si adagia la seconda ditta` per importanza economica e culturale della Federacija: Tuzla.

In posizione strategica dal punto di vista geografico la citta` appaare da subito vestita con la sua anima cittadina. Per la prima volta da quando sono in bosnia si respira aria europea..

Lo si vede dal piccolo centro citta` pedonale pieno di bar e caffe` dove fare tardi la sera, nel fermento culturale e musicale dei teatri, dal bighellone delle ragazze con la gonna corta, dai primi bosniaci con cui e` possibile parlare in inglese

Vent’anni dopo-Tuzla

Abbandono le gole strette e le montagne verdi della Bosnia Centrale risalendola in senso inverso e approdando li` dove le colline si fanno piu` dolci sfumando lentamente nella pianura pannonica.

Su una area che milioni di anni fa era un mare si adagia la seconda ditta` per importanza economica e culturale della Federacija: Tuzla.

In posizione strategica dal punto di vista geografico la citta` appaare da subito vestita con la sua anima cittadina. Per la prima volta da quando sono in bosnia si respira aria europea..

Lo si vede dal piccolo centro citta` pedonale pieno di bar e caffe` dove fare tardi la sera, nel fermento culturale e musicale dei teatri, dal bighellone delle ragazze con la gonna corta, dai primi bosniaci con cui e` possibile parlare in inglese

Vent’anni dopo-Tuzla

Abbandono le gole strette e le montagne verdi della Bosnia Centrale risalendola in senso inverso e approdando li` dove le colline si fanno piu` dolci sfumando lentamente nella pianura pannonica.

Su una area che milioni di anni fa era un mare si adagia la seconda ditta` per importanza economica e culturale della Federacija: Tuzla.

In posizione strategica dal punto di vista geografico la citta` appaare da subito vestita con la sua anima cittadina. Per la prima volta da quando sono in bosnia si respira aria europea..

Lo si vede dal piccolo centro citta` pedonale pieno di bar e caffe` dove fare tardi la sera, nel fermento culturale e musicale dei teatri, dal bighellone delle ragazze con la gonna corta, dai primi bosniaci con cui e` possibile parlare in inglese

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