Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

Mensajes etiquetados belgio

LaGrandeLavatrice-Antwerp

Antwerp di pioggia

Essere di fiume ma sentirsi di maremi pare che si possa descrivere così, in due parole Anversaappena arrivi la vedi subito l’anima di questa città mercantile.

E anche se c’è un piccolo complesso d’inferiorità….una gabbia troppo stretta, il Belgio, in cui è capitata questa città che vorrebbe, e fa di tutto per, essere già olandama la annusi quell’aria molto british. E in realtà ti rendo conto che non è nemmeno questo, che questa piccola città a 90 km dal mare, con un rete fluviale talmente organizzata ed efficiente da essere praticamente il secondo porto del nord europa, sarebbe limitativo definirla così. Perchè è veramente città di mondo. Nel senso commerciale del termine….città di mercantidi diamantidi trafficima anche di apertura mentaletantè che le prime coppiette omosex che passeggiano tranquille le ho viste qui

ma da quel piccolo giro che abbiamo fatto, mi è sembrato di intuire anche una certa apertura culturale e musicale verso la sperimentazione e la novità

LaGrandeLavatrice-la rima con l’umanità

18 Agosto

Brugesche fa rima con patrimonio dell’umanità

Bruges o Brugge, città che ha avuto questo rinoscimento da parte dell’Unesco per il suo centro storico medievale perfettamente intatto e circondato da numerosi canali che lo costeggiano esternamente e lo tagliano internamente.

L’impatto visivo è di notevole bellezza, tanto da fare felice il mio occhio fotografico, così colpito da numerosi scorci e vedutesiano essi cornici, facciate dei palazzi o piccoli ponti di pietra.

Complice la giornata di sole ( unica in una settimana di permanenza in terra belga) ho potuto apprezzare quella fantasia di colori tipica degli angoli fluviali di città in cui il verde della vegetazione, il blu fluviale e la luce si mescolano in un tripudio di giochi di luce.

Peccato, sopratutto verso l’ora di pranzo l’incredibile e incivile orda di barbari che invadevano la città. Questo e un caffè a l gusto di veleno, hanno rovinato un poco questa visita.

LaGrandeLavatrice-Namur, piccolo fiore

17 Agosto, Namur ( piccolo fiore)

nel campeggio di Bruxelles faccio amicizia con due ragazzi toscani che stanno girando il nord della Francia e il Belgio su una carinissima panda. Dalla simpatia per questo mezzo così retrò, si fa due chiacchere sulla situazione di questo paese e ci suggeriscono un piccola chicca non eccessivamente battuta dalle piste turistiche: Namur!

Questo piccolo fiore, Namur, è una città medievale con un castello graziosissimo da cui si ha un panorama veramente suggestivo. Con una cinta muraria costruita intorno alla confluenza tra la Mosa e Sambre, la città era nata in una collina molto ripida e tutto sommato alta. Lì sopra, sulle mura del castello, si ha sott’occhio tutta la regione della Vallonia.

Ma molto carino è passare il ponte e aggirarsi nella altra parte del centro storico, al di là della Mosa, e perdersi nel quartiere della Cattedrale, gironzolando con il naso all’insu, cercando di indovinare quali edifici sono seicenteschi, quali cinquecenteschi e cercare di trovare qualche bel palazzo trecentesco..

Ritornado al campeggio, nostro campo base, mi porto dietro una piacevole sensazione di serenità e tranquillità che mi ha donato

LaGrandeLavatrice-Le contraddizioni di Bruxelles

Pioggia….è 4 giorni che decliniamo il tempo solo con questo verbo impersonale: piove!

Ci sentiamo ormai parte integrante di questo umidoci è entrato fino nelle ossa..

e allora sembra che qualcuno abbia deciso di rovesciare in belgio secchiate a getto continuosenza un attimo di tregua!….e la temperatura di notte arriva a 5°….

Bruxells….è la città in cui probabilmente meglio si possono intuire ( capire è difficilepreferiamo intuire) la contraddizione stessa che il Belgio….perchè ne è insieme il simbolo e il motore: comunità autonoma, zona apparentemente franca tra i due contedenti, zona in realtà dove meglio si esprimono le contraddizioni.

Provo a dare le mie sensazioni, scegliendo due immagini legate una all’altra….

Bruxelles a fumetti: qui, a costo di dire castronate, la mia sensazione è di sentirmi più vicino alla sua anima pariginain ogni quartiere, senza che ci sia una logica metodica, si trovano dei palazzi le cui pareti sono “affrescate” a fumetti….deliizosamente abbellite ( alcuni sono veri e propri quadri ). Si potrebbe anche inventarsi una sorta di itinerario a fumetti, un girovagare tra i quartieri alla ricerca di queste splendide pareti afffrescate da disegni a

volte a colori a volte in bianco e nero, a volte comiche a volte serie, a volte belle epoque a volte bohemien….mi scuseranno i belgi se vedo così tanto parigi….ma questa particolaritàquesto vezzo che fa tanto atmosfera parigina.. le dà un tocco veramente gradevole e sorridente.

Bruxelles europea

l’altra faccia della medaglia è il quartiere europeo, quello delle istituzioni della Ue. A passeggiarci a piedi ti provoca uno stupore malcelato

è qui veramente che le contraddizzioni esplodono in tutta la loro prepotenza: ti chiedo come sia possibile che non sia esistita nessuna remora ma sorpatutto nessun criterio nel ridisegnare, architettonicamente, il volto di Bruxells. Hanno stuprato quartieri interi!

Guardando questi mostri di cemento acciaio e vetro lunghi centinaia di metri, è naturale chiedersi come abbiano potuto costruire queste cattedrali nel deserto. La sensazione più forte è quella dello straniamento: ti senti perso nel vedere in pieno centro, accanto a elementi gotici o romanici una “astronave” post-moderna. Ma non solo questione di gusto estetico o di stonatura rispetto all’armonia del resto del paesaggio urbano: viene preso dallo smarrimento. Il pensiero che ci fosse stata un invasione aliena che ha catapultato queste oscenità nel centro della città è quasi consolatorio. Sono stati altri ti vien da direnon è possibile che abbiano lasciato le chiavi della città agli speculatori, arrendendosi senza nemmeno combattere….

LaGrandeLavatrice-Benelux

c’eravamo detti ci fermiamo, buttiamo un occhio a Luxembourg city e poi decidiamo che fare

Fatto il giro in una città che mi sembra eccitante e carina solo per un banchiere, abbiamo dormito una notte e via in Belgio: si comincia da Liegi.

Liegi….

liegi così ottocentesca nel suoi tratti e nel suo immaginario proletariopersino la pioggia sembra appesantita dalla fuliggine degli altoforni di tutte le miniere che c’erano

qui per Luca ha un significato particolare…qui, in questa provincialissimo borgo ex-medievale, erano andato suo nonno a cercare il lavoro dal veneto contadino e poveroil veneto magro che emigrava.

La rabbia nel vedere le colline sventrate e stuprate dalle miniere di carbone, è la stessa rabbia che provo nel vedere la perdita di memoria di questo veneto grassocapace di un oblio parricida.

Appoggiata placidamente lungo il fiume XXX, Liegi si fa apprezzare però in cucina….in quella meravigliose bettole ( che nei paesi francofoni si ostinano a chiamare bistrot) che ho assaggiato una fonduta paradisiaca: “la fondu….. . Questa fonduta di formaggi, ricoperta di uno strato di pastella e fritta nella panna, dona al palato gusti incommensurabili e all’apparato parasimpatico il gusto della trasgressione delle regole della lontananza dal colesterolo

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