Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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LaGrandeLavatrice-Le contraddizioni di Bruxelles

Pioggia….è 4 giorni che decliniamo il tempo solo con questo verbo impersonale: piove!

Ci sentiamo ormai parte integrante di questo umido…ci è entrato fino nelle ossa..

e allora sembra che qualcuno abbia deciso di rovesciare in belgio secchiate a getto continuo…senza un attimo di tregua!….e la temperatura di notte arriva a 5°….

Bruxells….è la città in cui probabilmente meglio si possono intuire ( capire è difficile…preferiamo intuire) la contraddizione stessa che il Belgio….perchè ne è insieme il simbolo e il motore: comunità autonoma, zona apparentemente franca tra i due contedenti, zona in realtà dove meglio si esprimono le contraddizioni.

Provo a dare le mie sensazioni, scegliendo due immagini legate una all’altra….

Bruxelles a fumetti: qui, a costo di dire castronate, la mia sensazione è di sentirmi più vicino alla sua anima parigina…in ogni quartiere, senza che ci sia una logica metodica, si trovano dei palazzi le cui pareti sono “affrescate” a fumetti….deliizosamente abbellite ( alcuni sono veri e propri quadri ). Si potrebbe anche inventarsi una sorta di itinerario a fumetti, un girovagare tra i quartieri alla ricerca di queste splendide pareti afffrescate da disegni a

volte a colori a volte in bianco e nero, a volte comiche a volte serie, a volte belle epoque a volte bohemien….mi scuseranno i belgi se vedo così tanto parigi….ma questa particolarità…questo vezzo che fa tanto atmosfera parigina.. le dà un tocco veramente gradevole e sorridente.

Bruxelles europea

l’altra faccia della medaglia è il quartiere europeo, quello delle istituzioni della Ue. A passeggiarci a piedi ti provoca uno stupore malcelato…

è qui veramente che le contraddizzioni esplodono in tutta la loro prepotenza: ti chiedo come sia possibile che non sia esistita nessuna remora ma sorpatutto nessun criterio nel ridisegnare, architettonicamente, il volto di Bruxells. Hanno stuprato quartieri interi!

Guardando questi mostri di cemento acciaio e vetro lunghi centinaia di metri, è naturale chiedersi come abbiano potuto costruire queste cattedrali nel deserto. La sensazione più forte è quella dello straniamento: ti senti perso nel vedere in pieno centro, accanto a elementi gotici o romanici una “astronave” post-moderna. Ma non solo questione di gusto estetico o di stonatura rispetto all’armonia del resto del paesaggio urbano: viene preso dallo smarrimento. Il pensiero che ci fosse stata un invasione aliena che ha catapultato queste oscenità nel centro della città è quasi consolatorio. Sono stati altri ti vien da dire…non è possibile che abbiano lasciato le chiavi della città agli speculatori, arrendendosi senza nemmeno combattere….

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