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Un sueño argentino- La fin del mundo

 

Ushuaia, la fin del mundo…..

oggi pomeriggio c’era nevischio a Ushuaia e vento…tanto vento che sferza la baia dove si trova questa piccola città adagiata tra un piccolo tratto di mare e le imponenti montagne alle spalle.

Gli argentini gli hanno donato pure un soprannome: el fin del mundo….

non vorrei fare qui della facile ironia, come mi ha fatto un ragazzo cileno in quel di Buenos Aires, sul fatto che ci sarebbe Puerto Williams, una specie di accampamento metà civile e metà militare, giusto di fronte alla cittadina argentina.  una puntina di ironia, nel solco della locura argentina però me lo concedo…e mi perdoneranno gli argentini con i quali condivido l’amore acritico per la loro patria. Letteralmente il soprannome vuol dire in “capo” e non alla “fine” del mondo…e menomale!!!

perché se veramente questa fosse la città che rappresenta la fine, il destino del mondo, sarebbe, de verdad, una gran brutta fine.

Ushuaia deve la sua gloria ad una massiccio e scientifico utilizzo a fini commerciali di sè e della propria posizione geografica. sono rimasto sbalordito dalla quantità e della diversità di oggetti in cui si possa mettere il marchio della città della città più australe del mondo. e allora se questa è la città alla fine del mondo assomiglia troppo ad un bordello a cielo aperto…

sentirsi una vacca da mungere in continuazione mentre si cammina per la strada o per il paseo lungo il porto, è una sensazione abbastanza sconfortante..mi nausea dover irrigidirmi e chiudermi per evitare i continui assalti alla diligenza, quasi fossi coperto da una felpa fatta di pesos invece che di cotone o lana….

questa sgradevole sensazione mi perseguita sopratutto nei contatti con la gente…non è solo il fatto di essere inseguiti per varie proposte di tipo turistico…lo leggo negli sguardi degli abitanti…nella più squallida caffetteria come nel negozio di riproduzioni fedeli di finto artigianato locale. Non voglio condannare nessuno, forse è solo la sgradevole sensazione di rivivere situazioni e sguardi rapaci giù visti….molto molto vicino a me…a venezia…

Non sono qui per questo, ne sono consapevole e non voglio essere risucchiato in questo vortice dantesco. Ho qualcosa di più importante da fare. Forse è il caso di abbandonare il piano per salire…salire più in alto…e provare a vedere le cose con maggiore chiarezza da lì.

Un sueño argentino- Patagonia

21.11

PUERTO MADRYN E PENINSULA VALDES

Appena arrivato, ieri, ho fattoun breve giro per la città di Puerto Madryn, punto d’entrata in patagonia. La cittadina è graziosa e molto lineare nelle sue costruzioni, sopratutto nella zona residenziale. Il centro è invaso di negozi ad uso turistico, non dissimile da tante città italiane da vacanza di mare, dove oltre a qualche prodotto in stile artigianato, si concentrano agenzie d’ogni genere e specie per le escursioni. La sensazione è che la città viva di turismo ( e da quanto ho potuto vedere vive anche bene!!) legato al suo mare e alla vicina riserva naturale della Peninsula Valdes. Il bel paseo lungospiaggia è comunque piacevole da fare a ritmo lento, sopratutto se si sopporta il forte vento onnipresente ( sopratutto nel tardo pomeriggio-sera).

L’escursione di tutta la giornata ( agenzia affidabile www.bottazzi.com) nella peninsula valdes comprendeva 3 siti ( Playa Cantor, Caleta Valdes e Punta Norte) più l’escursione in mare su un barcone per avvicinarsi alle balene, in questo periodo dell’anno, neo-partorienti.

La penisola ha delle caratteristiche precise, per quanto ho potuto vedere e ascoltare dalla guida, sia dal punto di vista terrestre che marino. La cosa che mi ha colpito di più è come questo piccolo pezzo di terra e il golfo nuevo che la bagna siano assunte come fonte di vita terrestre e marina. Questa estepa o desierto di rovi, arbusti e ghiaia come casa per numerose specie di animali e le sue spiagge come luogo di riposo ( per i leoni marini), posto sicuro per la cova ( pinguini di magellano) e “reparto maternità” ( balene). Un luogo che ai mei occhi sembra così inospitale è stato eletto come casa e alcova da molte specie animali. Credo che veramente sia la cosa che di più mi ha colpito oltre all’indubbia bellezza del posto e, bisogna riconoscerlo, alla cura e professionalità di che nella riserva lavora. Personalmente vedere le balene da vicino mi ha emozionato, ma ancor di più vedere nascere un pinguino!!!


Un sueño argentino- piccolo trattato tra l’ironico e il rispetto dei mezzi pubblici argentini

COLLECTIVOS, SUBTE E OMINIBUS:

ovvero piccolo trattato tra ironico e il rispettoso nei mezzi pubblici argentini

Partiamo dalla considerazione di aver visto con i miei occhi ( e confermato da numerosi argentini interepellati personalmente sull’argomento) che l’argentina ha uno dei peggiori parchi auto del mondo. E’ facile, facilissimo trovare auto degli anni ’40-’50 per non parlare di fanali inesistenti, macchina in cui si entra dal finestrino e portiere tenute con il nastro adesivo. Motivo principale: gli argentini non hanno i soldi per un macchina nuova!!!

SUBTE: la metropolitana di Buenos Aires ha 5 linee ( di cui due in ampliamento) e stravince il confronto con quelle delle principali città italiane. Non è solo il numero ma sopratutto l’efficienza e la diffusione. Puntuale, pulita e ben sorvegliata: praticamente un fiore all’occhiello. Con una piccola perla che, lasciatemi dire è la linea rossa, inaugurata nei primi anni del ‘900, conserva ancora i vagoni di legno…una carineria retrò!!!

COLECTIVOS: Qui le cose si complicano un po’…è vero che il sistema di servizio urbano è capillare e ininterrotto, avendo qualcosa come 512 linee e funzionando 24h al giorno. Per un principiante come me ( lo ammetto candidamente) però ci sono alcuni problemi di comprensione del funzionamento del servizio. Le fermate ci sono, è vero, anche se capire che quel tubo arrugginito che pende dal palo della luce sia la fermata potrebbe non essere semplicissimo. Un’altra cosa che mi molto colpito è la totale mancanza di orari: i colectivos passano, ma sapere quando non è tra le cose usuali. Questo dà adito a situazioni un pochino grottesche, come quella che mi è capitato di vedere in Paseo Colon quando ho visto passare e affiancarsi 3 colectivos della stessa linea contemporeamente!!

Se poi siete deboli di cuore evitateli del tutto!! Vi risparmeriete dal dover aggrapparvi a due mani al palo perchè l’autista sta sorpassando bestemmiando in porteno , di non poter stare vicino alla porta perchè tenuta spesso aperta o di dover scendere in corsa perchè l’autista rallenta ma non si ferma!!!

OMNIBUS: qui l’esperienza è ancora poca. Ma devo dire che noi ce li sognamo degli autobus così!! Prima di partire e anche in ostello tutti mi avevano parlato molto bene degli omnibus argentini, e sono completamente d’accordo. Sedili larghi e comodi, pasti compresi nel prezzo, discreta puntualità. Anche qui sono riusciuto a trovare un difetto: la terribile tombola della compagnia Andesmar!!! como direbbero qui è horrorosa!!!

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