Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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La strada Etrusca- un pensiero

E’ proprio vero..per cercare di capire questa repubblica cialtrona che e’ l’italia..bisogna andare per paesini.
Ah questi colori di Toscana..cosi’ complementari ai colori dell’autunno!! Girare, scovare, scoprire paesini semi-sconosciuti e’ uno sport da praticare assiduamente in terra etrusca. Siamo gia’ riusciti a vederne di piu’ mi potessi immaginare prima di partire: forse e’ tutto qui la sostanza nutritiva per la fame di scoperta.

Almeno per stavolta non riusciremo a vedere tutti i borghi (che dico tutti..forse e’tanto se ne abbiamo visto un terzo) a cavallo tra Perugia e Arezzo, tra Cortona e Siena, tra Pienza e la tuscia viterbese, tra la Maremma e Pitigliano.
Un motivo e’ certamente una solida scusa per organizzare un altro  giretto ad esplorare palmo a palmo la Toscana.

La terra etrusca di medievo e borghi, di vino e pecorino stagionato e’ sospesa tra una miriade di colli, vedette da cui gettare gli sguardi sulla valle sottostante.
Ecco forse l’ immagine che mi mancava per completare il quadro unitario dei miei giretti autarchici: l’ italia dei comuni…
Il sentimento e il sangue che scorre nelle vene di questo disgraziato paese sta tutto qui.

Scacciapensieri-Siena

il primo impatto, venerdì, è stato guastato da una pioggia infastidente seppure non troppo insistente. La prima passeggiata per i vicoli e per le contrade della città è stata solo approssimativa e superficiale proprio per la scomodità di ombrelli e buio.
Mi sono parzialmente rifatto nei tardi pomeriggi di sabato e domenica quando, di ritorno dalle gite in provincia, ho cercato di captare tutto quello che mi era sfuggito in quell’infausto venerdì!
Della città murata e dei suoi abitanti, viscerali contradaioli, ho apprezzato il gusto estetico del centro storico e del suo Duomo, la maestosità della chiesa di San Domenico, e i vicoli tutti. Anche se, in sincerità, i paesini della provincia mi sono piaciuti molto di più, il capoluogo mi ha offerto le sue fantastiche leccornie…
come dimenticare una qualunque delle sue osterie, disseminate dentro e fuori i vicoletti? Forse una in particolare, l’osteria il grattacielo, via dei termini….panche di legno, tovaglie a quadri, vino rosso della cantina sottostante e i fantastici sughi del cuoco…briciole di pane con acciughe e prezzemolo..con i porcini…con acciughe, capperi e pomodori secchi…. tanto per citarne qualcuno…SLURP!!!!
stregato dal sublime Pecorino ( assaggiato nelle varie stagionature e condito con mostarde al vin santo e marmellate di peperoni…) mi porto a casa delle squisitezze…a compimento di ciò che rappresenta questa gita…la scoperta…di ghiottonerie!!!!!
ps: capitolo a parte meritano i vini…dal Chianti classico ( corposo e pastoso) allo scoppiettante Morellino al delicato Vernaccia ( assaggiato a San Gimignano)…concludendo con il rosso di montepulciano.

Scacciapensieri-Buonconvento e Pienza

 

Il sistema dei trasporti di Siena non è propriamente all’avanguardia. Certo la conformazione del territorio, fatto di valli, non aiuta!
Questo fatto ha un po’ limitato la mia volontà e possibilità di gironzolare….
con un po’ di incastri treno-bus però, almeno oggi sono riuscito a fare un’accoppiata di due paesi: buonconvento e pienza.

Lungo la romana via cassia, a 22 minuti di treno da Siena, si trova questo placido paesino. 3000 persone per un borgo medievale di origine e sornione di carattere. Una chiesetta intima, piccola come la sua comunità pastorale, dona un tocco di colore al borgo di case di mattoni rossi. Passeggiare lungo il pavè d’una strada pedonale colora il viso dei suoi pochi visitatori d’un piacevole sorriso..poca gente in giro…per lo più tedeschi di seconda-terza età estasiati da queste valli!

 


Pienza…che meraviglia!!
sino all’ultimo non sapevo se sarei riuscito a raggiungerla, a incastrare spostamenti, coincidenze, treni e bus. Solo oggi, sabato, la combinazione siena-buonconvento e buonconvento-pienza era fattibile! E allora pienza e la bellezza della Val d’Orcia.
Incastonata in cima ad un colle, il bus arranca e sbuffa lungo l’arrampicata per arrivarci. E quando ci arrivi, nelle prime ore di un pomeriggio con qualche timido squarcio di sole, ti brillano gli occhi!
Lo stupore è perdersi dentro questo medievale borgo , sfuggito alla umana ( palazzinara) distruzione. Conservata con cura e gusto, con altri paesini sbirciati dal finestrino del bus…
Pienza prende con ognuno dei cinque sensi:
perdersi è seguire il profumo forte di cacio e pecorino che esce dalle botteghe…
perdersi sono gli scorsi della valle sottostante…
perdersi è passeggiare in un paese che ha come toponomastica via dell’amore e via della fortuna una di seguito all’altra..ottimistica illusione
perdersi è semplicemente la ribollita, zuppa di straordinaria sapienza contadina

Scacciapensieri-contrade e etruria

Scacciapensieri è il titolo per questo weekend in Toscana. Scacciapensieri come il nome della borgata di siena dove si trova il campeggio che ho scelto come base per questa gita per ritornare in Toscana.
E scacciapensieri come modus di immergermi in questo weekend…e trovare il piacere di partire nuovamente. Poco importa se sono pochi giorni a gironzolare e non un periodo più lungo…rilassarmi, passeggiare per il gusto di farlo, immortalare momenti e squarci…ritrovare, in una parola, il gusto del viaggio. Il viaggio lo assapori in punta di lingua come un sapore delicato che strappa un mezzo sorriso…lo stesso che, volente o forzato, hai in viso quando scopri che sia il primo treno è pieno…e pure il secondo…ed è solo per il gioco delle tre carte che riesci a trovare i biglietti per il terzo treno….’azz!!

sera
siena la prima impressione…siena che da’ il meglio di se’ all’ora della penombra..quando una brutta giornata di pioggia fa calare il sole all’imbrunire.
La carta di credito o il biglietto di visita di questa città la si ha infilandosi in bettole e osteria, assaporando con l’olfatto e l’udito le sue componenti culinarie. Vociare popolare di anziani mescolato all’odore pungente delle cucine rappresenta la somma di questo tuffo in toscana….
l’innaffiatura di un biologico chianti rosso, robusto di fisico, pedante di passo e ciarliero di conversazione rappresentano la summa della toscanità espressa da questa borgata, eletta capologuogo di provincia.
Il pastone che si crea in bocca di odori e sapori, il gusto rarefatto dalla pastosità, la vista abbacinata nella visione sghemba hanno portato in dote il primo giorno di una visita in etruria.

ps: a breve….brevissimo le foto!!!

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