Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Scacciapensieri-Siena

il primo impatto, venerdì, è stato guastato da una pioggia infastidente seppure non troppo insistente. La prima passeggiata per i vicoli e per le contrade della città è stata solo approssimativa e superficiale proprio per la scomodità di ombrelli e buio.
Mi sono parzialmente rifatto nei tardi pomeriggi di sabato e domenica quando, di ritorno dalle gite in provincia, ho cercato di captare tutto quello che mi era sfuggito in quell’infausto venerdì!
Della città murata e dei suoi abitanti, viscerali contradaioli, ho apprezzato il gusto estetico del centro storico e del suo Duomo, la maestosità della chiesa di San Domenico, e i vicoli tutti. Anche se, in sincerità, i paesini della provincia mi sono piaciuti molto di più, il capoluogo mi ha offerto le sue fantastiche leccornie…
come dimenticare una qualunque delle sue osterie, disseminate dentro e fuori i vicoletti? Forse una in particolare, l’osteria il grattacielo, via dei termini….panche di legno, tovaglie a quadri, vino rosso della cantina sottostante e i fantastici sughi del cuoco…briciole di pane con acciughe e prezzemolo..con i porcini…con acciughe, capperi e pomodori secchi…. tanto per citarne qualcuno…SLURP!!!!
stregato dal sublime Pecorino ( assaggiato nelle varie stagionature e condito con mostarde al vin santo e marmellate di peperoni…) mi porto a casa delle squisitezze…a compimento di ciò che rappresenta questa gita…la scoperta…di ghiottonerie!!!!!
ps: capitolo a parte meritano i vini…dal Chianti classico ( corposo e pastoso) allo scoppiettante Morellino al delicato Vernaccia ( assaggiato a San Gimignano)…concludendo con il rosso di montepulciano.

Scacciapensieri-San Gimignano


Domenica nel primo pomeriggio mi è riuscito l’incastro ormai famoso treno-bus (Siena-Poggibonsi-San Gimignano e ritorno).
Animato da buone speranze ( travestite da alte aspettative) arrivo in questo borgo,non più grande di quelli visti sabato, ma decisamente più famoso e affollato.
Sarà che era domenica e che era una giornata quasi bella, ma la frotta di pullman professionisti di turisti mi ha fatto una notevole impressione appena ci ho messo piede. La strada principale, dalla quale si accede per entrare nel paese e che conduce direttamente al Duomo, assomigliava a un girone dell’inferno dantesco.
Molto più conosciuto degli altri luoghi della provincia di Siena, sicuramente grazie anche al riconoscimento di Patrimonio mondiale Unesco, San gimignano è carina senza essere bella. Il meglio lo si può apprezzare lasciandosi alle spalle la via principale e gironzolando senza meta per i vicoletti e sottoportici…che scendono verso il colle.
Piacevole passatempo, infine, è parlare con i locali vinaioli di bottega, gentili e chiaccheroni da buoni toscanacci, custodi di anedotti divertentissimi.

Scacciapensieri-Buonconvento e Pienza

 

Il sistema dei trasporti di Siena non è propriamente all’avanguardia. Certo la conformazione del territorio, fatto di valli, non aiuta!
Questo fatto ha un po’ limitato la mia volontà e possibilità di gironzolare….
con un po’ di incastri treno-bus però, almeno oggi sono riuscito a fare un’accoppiata di due paesi: buonconvento e pienza.

Lungo la romana via cassia, a 22 minuti di treno da Siena, si trova questo placido paesino. 3000 persone per un borgo medievale di origine e sornione di carattere. Una chiesetta intima, piccola come la sua comunità pastorale, dona un tocco di colore al borgo di case di mattoni rossi. Passeggiare lungo il pavè d’una strada pedonale colora il viso dei suoi pochi visitatori d’un piacevole sorriso..poca gente in giro…per lo più tedeschi di seconda-terza età estasiati da queste valli!

 


Pienza…che meraviglia!!
sino all’ultimo non sapevo se sarei riuscito a raggiungerla, a incastrare spostamenti, coincidenze, treni e bus. Solo oggi, sabato, la combinazione siena-buonconvento e buonconvento-pienza era fattibile! E allora pienza e la bellezza della Val d’Orcia.
Incastonata in cima ad un colle, il bus arranca e sbuffa lungo l’arrampicata per arrivarci. E quando ci arrivi, nelle prime ore di un pomeriggio con qualche timido squarcio di sole, ti brillano gli occhi!
Lo stupore è perdersi dentro questo medievale borgo , sfuggito alla umana ( palazzinara) distruzione. Conservata con cura e gusto, con altri paesini sbirciati dal finestrino del bus…
Pienza prende con ognuno dei cinque sensi:
perdersi è seguire il profumo forte di cacio e pecorino che esce dalle botteghe…
perdersi sono gli scorsi della valle sottostante…
perdersi è passeggiare in un paese che ha come toponomastica via dell’amore e via della fortuna una di seguito all’altra..ottimistica illusione
perdersi è semplicemente la ribollita, zuppa di straordinaria sapienza contadina

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