Carissimi,
continua il viaggio a tappe o giretto che dir si voglia per le strade della capitale d’Italia. Come tutti avete capito al Girandoliere non interessano granchè i luoghi più famosi o abusati dell’Urbe ma i luoghi conosciuti a chi ci abita. Questa è dunque la volta di parlare del quartiere Garbatella, tanto caro al regista Nanni Moretti tanto da farne un pubblico elogio nel suo film “Aprile”.
Ci sono alcune leggende circa il nome del quartiere più “rosso” della capitale, ma sicuramente quello che vi appresto a raccontare è il più popolano: si narra che vi fosse una locanda/pensione gestita da una mediterranea ostessa, la quale, oltre il normale alloggio e il vitto offrisse un servizio extra agli avventori maschi. Ed era evidentemente molto aprezzata…tanto da guagnarsi il titolo di garbata…Da qui la Garbata Ostella sembra dare il nome di Garbatella all’intero quartiere!!
Questo rione romano, fuori le mura e dall’orda dei barbari, offrei il meglio di sè nella zona compresa tra via delle sette chiese e via Magnaghi alternando deliziose villette ottocenteste a palazzine liberty culminando il tutto nella parte pedonale di via delle sette chiese. Inizi a passeggiare a ritmo lento…e inizialmente ti accorgi di qualcosa di strano…di insolito rispetto alla Roma che hai in mente…è solo dopo un po’ che ti rendi conto che quella strana sensazione altro non è se non la pace…niente caos…niente clacson…niente bestemmie in romanesco..niente ciclisti puntati…solo fiori ai davanzali e bimbi che giocano a pallone in strada…