A lato della trafficatissima via Roma, in direzione del porto turistico, si snodano i quartieri di Magione e Vucciria.
Magione
Risalendo il quartiere dalla Cala, il porticciolo, ci si immerge gradatamente in un’altra dimensione spazio-social-temporale.Magione e’ un inestricabile andirivieni di stradine, nel pieno centro di Palermo, da vivere in apnea sensoriale, rispetto al mondo esterno.Il vociare cantilenato degli avventori che esce dai numerosi locali di via paternosto si mischia al cicalare stretto stretto delle comari che si affacciano dalle mille porticine dei vicoli. Il continuo susseguirsi di vicoletti in pave a volte sfocia e si apre negli spazi di Piazza Marina o Piazza Magione. Verso il tramonto diventano una bolgia dove uomini, motorini, macchine e cani trovano un ordine non comprendibile al visitatore, abbagliato da un apparente caos dantesco. Zona affollata di locali, vinerie, osterie, pub e focaccerie per ogni gusto e tasca.
Vucciria
Il primo senso che viene allertato, quando si mette piede a Vucciria, e’ l’olfatto: l’odore intenso e forte di frattaglie bruciacchiate riempe l’aria quasi quanto il fumo acre e denso sprigionato dalle piastre dove cucinano la carne. Verace e profondo sud di case dalle pareti scrostate, venditori di strada, gruppi di giovani tiratardi che ciondolano nelle mille piazzette, garage adibiti a verdurai. Una casbah, Vucciria, umana multicolore autonoma che sembra vivere di vita propria….autogestita.