Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

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Dandalù-Gente Portuguesa

mi è venuta l’idea di scrivere questo post dopo gli ultimi due incontri di oggimolto inconti e molto casualima cominciamo dal principio per una volta e non dalla fine.

Una cosadiciamo una caratteristicaun sentire comune a tutte le persone che ho incontrato è la stessa identica diffidenza, quando non malcelato disprezzo, verso la spagna e le sue genti.

Michele, il csurfer salentino di lisboa, mi spiegò come ci sia questo sentimento verso i vicini per ragioni storiche. Credo che sia vero, ma non è tutto qui: altrimenti non si spiegherebbe come sia discretamente diffuso anche nei ragazzi giovani, questo sentire si può intuire nella comunicazione: mi è capitato diverse volte di presentarmi e scambiare ( a volte solo provarci) due chiacchere con qualcuno. Quando dicevo di venire dall’Italia mi hanno sempre risposto con un largo sorriso, a patto che, quando capitava di incontrare qualcuno che lo parlasse, la comunicaizone fosse in inglese.

E, tralasciando Lisboa ( che per ovvi motivi non fa testo) è difficile trovare qualcuno che parli un poco di inglesearrivando all’assurdo ( e al comico) di una comunicazione con domanda in italiano e risposta in portoghese ( e viceversa) !!!

mi fa riflettere questo rifiuto, perchè pensando a quanto io non sopporti il francese e trovi il tedesco una lingua x me troppo difficile non ero mai arrivato a odiarle come lingue e come espressione di un popolo.

Certo mi è capitato di avere qualche conversazione in spagnolo….ma erano mosche bianche!!!

considerazioni sul cattivo vicinato a partepassiamo ora al contatto umano, a questa solidarietà mediterranea che molto mi ha dato

in principio fu Michele, salentino ( di lecce città) che mi ospitò a lisbona e che mi portò anche al cinemaa vedere una rassegna di film italiani!!!

dopo fu Evoraanzi fu quasi tutto il gruppo di Csurfer di Evoraperchè se è vero che sono stato solo in una casaho conosciuto e ciacolato con un sacco di genteho mangiato e festeggiato insieme ad un gruppo di ragazzi universitari come Catarina, Andrè, Liliana, Fabianariso, scherzato, cazzeggiato e sopratutto mangiato un bacalao da applausi con Nuno e Tiago

Una volta arrivato a Beja, mi ritrovo nel bel mezzo di una confusione cosmica, ribaltato dal di dentro da questo tarlo che ho in testa e faccio due incontri incredibili!!! talmente incredibili nella loro semplicità da rovesciare completamente il mio umre e dandomi quel momento di serenità (…il tarlo rimane ehsia ben chiaro!!) però come raccontare un signore che ti ferma per la strada, chiedendoti se fossi italianoe tu stupito dici: si!…e dopo ti fermi a chiaccherare e scopri che è un frate francescao dell’Angola che ama l’Italia e ha preso i voti ad Assisi!!

L’altro incontro non ha molto di speciale in sése non che, credo farà sorridere i “sudici” che mi leggono e che, per studio o lavoro, sono giù al nord..insommaimmaginate la scena..io seduto su una panchina di un giardino che fumoun ragazzo si avvicina, mi chiede una sigaretta e, scoperto che non parlo portoghese ma sono italiano comincia a parlarmi e chiaccherare!!! per il solo gusto di fare due chiacchere!!!

Dandalu-Alentejo e Nuvole

madò come cambia il paesaggio appena ci si lascia alle spalle lisboa e le sue collineattraverso la visuale offerta dal bus che mi sta portando a Evora

le nuvole basse si stringono intorno a te a costeggiare questo orizzonte che mi si apre agli occhi in tutta la sua diversità.

A guardarlo bene, con occhi attenti, questa visuale appare come un dipinto espressionista tanto sono accesi i colori e delineate le forme. Questo pittore portoghese ha eletto a custode principale del suo quadro le nuvole, le quali galleggiano sopra la terra quasi con fare materno. E sotto di loro comincia l’esplosione di mediteraneoe pini marittimi ovunque, si stagliano in tutta la loro semplice eleganza.

Lasci un momento arbusti bruciacchiati dal sole e i pini alle tue spalle, e cominci a inerpicarti in una piccola rocca circondata da una cinta muraria di origine romana, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1986. appena ci metti piede dentro ti inseguono una selva di ricordi che sembrano spuntati da chissà quale angolo della tua mente: ma dove diavolo ho visto queste stradine in pavè così ripide e strette? E queste casette basse con le pareti dipinte a calce bianca e colori pastello? E questi azulejos lungo le pareti….queste maioliche di cui erano formibabili artigiani i piastrellisti arabi?

E’ Evora….ma ti viene in mente la Sicilia….ti viene in mente Otranto….ti viene in mente Sevillati viene in mente il mediterraneo.

E’ invece è Evora….cittadina universitaria…che…passata la quiete apparente del pomeriggio assolato( ah finalmente un podi sole a scaldare il cuore!!!!) di notte pullula di vita in tutto il centro storico.

NOTA DI SERVIZIO: ieri sera ho degustato un delizioso Bacalhao a la brais….dunque mi fregio di aver completato la missione!!!

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