Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

Me_Sò_Umbriacato-Spello e Spoleto

ME SO UMBRIACATO

Inizia l’avventura…Me so’ umbriacato!! questo è il titolo scelto per questa nuova gita in Centro Italia!!!

Stamattina, risvegliato da una luce primaverile, ho trovato conferma: l’ostello è pulito, carino e ben tenuto. Certo il freddo è ancora pungente per un marzo pieno di rigidità invernali, ma questo cielo terso ha spazzato via i grigiori della stagione fredda, regalandomi un po’ di luce per godere della visita della prima tappa: Spello

SPELLO E SPOLETO

sul trenino che mi porta comincio a entrare nell’atmosfera della gita, cullato dall’andatura ciondolante del regionale, prendo confidenza con collinarità umbra.

Accolto da una stazioncina piccina piccina…essenziale nel suo raccoglimento…essa è la prima porta d’accesso di questo borgo, così intima da ricordarmi Buonconvento.

Per arrivare dentro le mura etrusche una breve passeggiata…una quindicina di minuti…. per poi tuffarsi in questo borgo…

Vedere tracce di medioevo ovunque, attraversata la porta romana e il giardinetto antistante, godere di un sole caldo via via che le ore si fanno più centrali. Incomincia da qui questa sbronza di umbria, l’umbriacatura, regione di borghi, santi, passato etrusche e testimominanzie medievali.

Possiede un sapore speciale poi, mentre cominci a prendere confidenza con spello, incontraciare una calorosa vecchia umbra che ti dà il benvenuto e ringrazia per questa giornata di sole, augurandoti una buona visita…che non può essere altrimenti con questo tempo.

Spello sornione, carino nei suoi stretti vicoli, ti regala un tuffo nel tempo, una pausa di quiete serena, peccato per la chiesa di S.MAria Maggiore, chiusa sine die per restauri, dei cui affreschi avevo sentito un gran bene…pazienza!

Guardi e ammiri queste vecchie case in mura e calce…vola la testa in fantasticherie…che a te, forse a tanti, piacerebbe avere una così una casa così un giorno…

gironzonzoli apparentemente a caso tra i vicoletti di spello…con in testa curiosità e sorriso


sono arrivato a spoleto, città famosissima per il Festival dei due mondi, dopo la mattinata spesa a spello. Il centro storico si raggiunge arrampicandosi su un’ampia rocca, dove, a partire dal tardo medioevo si è sviluppata la città, emblematico esempio dell’ITalia dei comuni. Complesso e variegato nelle influenze architettoniche di palazzi e chiese ( abbondanti come in ogni città d’arte)…ho riconosciuto un tocco di romanico ,sopratutto nella chiesa di San Domenico e nel Duomo..a proposito di Duomo,: la basilica è semplice, essenziale, con molto bianco ( e segni evidenti di lavori quali impalcature e ditte di restauro)…talmente semplice da appararie quasi spoglia.

Come nota folkloristica voglio spendere una parola di ringraziamento per i vecchietti spoletani che, senza che ne facessi richiesta, sono gentilmente intervenuti in aiuto al mio presunto spaesamento geografico.

Vorrei, seppur sommariamente, aggiungere qualche nota personale su Spoleto: sono partito con grandi aspettative, forse troppe…e complice la stanchezza, salite ripide e gambe molli…devo ammettere che Spoleto è carina si ma non entusiasma.

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