Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

España- 13.08

Pioggia….ancora pioggia….e freddo!

Le aspettative di trovare sole e caldo in questi paesi baschi si sta rivelando come il più stupido dei pregiudizi. La speranza di trovare un clima caldo in ogni parte della Spagna.  La zona ha sicuramente molte attrative, ma mi ha anche dato alcune delusioni di una certa importanza: se il paesaggio naturale ( sia costiero che delle montagne dell’interno) è qualcosa di meraviglioso, le città dei Paesi Baschi sono in disincrasia con il loro territorio.

La strada costiera e le montagne della Navarra mozzano il fiato per la loro imponenza, quasi compiacendosi di mostrare allo spettatore umano i molti volti di questa terra dura. C’è nell’aria, sorpratutto in questi paesini di pescatori, questa tempra particolare, questo essere orgogliosamente in sintonia con il paesaggio, con l’ambiente.

Arrivati a San Sebastian ( o Donostia) si ha invece un’impressione completamente diversa: si ha la sensazione di essere arrivati in una città strana. Questi lunghi boulevard sulla spiaggia, questo centro storico fatto di palazzi d’un bianco liberty, la miriade di casette tutte uguali…le danno quell’aria da stazione termale e marittima d’inizio novecento. Fuori dal centro, questa città di provincia (180.000 abitanti) ha tutti i difetti di una grande città: palazzoni molto grandi e molto grigi e quartieri-dormitorio. E’ qui che ho sentito più forte la disincrasia  tra gli elementi: il contrasto stridente tra la città nel suo insieme e l’ambiente intorno.

Mi aspettavo qualcosa di più anche da Pamplona, il capoluogo della Navarra! E invece sembra solo una tranquilla cittadina di provincia, con l’indubbia qualità di avere molto verde a disposizione dei suoi abitanti e con l’altrettanto indubbio motivo di interesse di quel rito barbaro che si celebra il giorno di San Firmin: l’Encierro (la corsa dei tori). Nel suo centro prettamente pedonale molto, se non tutto, ricorda che il motivo di essere lì sono i tori….anche le indicazioni stradali sembra mostrino solo la strada per arrivare all’ arena, il luogo dove si celebra il barbaro rito delle corride.

Ma non c’e’ solo un pizzico di delusione per le città sinora viste…è come se anche il clima meteoreologico ci spingesse via! La pioggia e il vento fanno emergere da dentro una consapevolezza di partenza…come se avvertissimo forte la sensazione che è ora di proseguire…via di qui.


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