Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

SalentoMeStaPresciu-Adriatica

Costa Adriatica

Per avere una idea di cosa è la costa adriatica

LEUCA

Santa Maria di Leuca, la sua inossidabile bellezza e la Madonna che, dall’alto, divide e dà la sua benedizione alla costa adriatica e a quella ionica. Per chi non l’ha mai vista e per chi si scattariscia 100km per andare a vederla, la processione della Madonna sul mare che si tiene a Leuca è una esperienza straordinaria, di Sud e Magia.

#girandoliere #salentomestapreciu

CASTRO

Il piccolo accampamento militare ( castrum in latino)  è una delle perle più belle della costa  salentina. Non è solo l’aurea leggendaria che circonda il suo castello, fortezza da cui i messapi prima e i romani poi, controllavano tutta la litoranea adriatica. E nemmeno solo la meraviglia della grotta Zinzolusa, talmente bella e fragile da essere scelta da Carmelo Bene come parziale set per il suo capolavoro, Nostra Signora dei Turchi.

 

OTRANTO

#girandoliere #salento #otranto

Cosa dire di più della perla bianca? cosa dire di più del suo piccolo centro, patrimonio Unesco dal 2010 ? cosa dire della porta d’italia sul mediterraneo e sul medio oriente?

Solo passeggiare in punta di piedi e lasciarsi cullare dai vicoli, fermarsi ed assaporare il mare.

 

 

Salento-MeStaPresciu

Salento 2017

E anche quest’anno si ritorna a casa.

Eh si perchè perchè Salento per me è casa.

Quand’è primavera ggiustamu lu paccu
Cu cose ca nce sulamente allu taccu:
la salsa, lu vinu, l’oiu te ulia, le rape, le frise e ogni fessaria
taraddri e buccacci e ogni condimentu, ca addunca stai stai poi diventa Salentu

Mino De Santis “Lu Fiju a Milanu”

E quindi, come tutti i salentini che amano la propria terra invita gli amici e le amiche a venire con lui a vedere quanto è immensamente bello il Salento.

girandoliere salento mestapreciu

Porto delle amiche a vedere tutte le meraviglie culinarie in primis, lu mare e tutte le bellezze della mia terra: . ma una compagnia così scalcagnata non eravamo riusciti mai a metterla insieme. E chi meglio di Mino De Santis,  grande cantante e descrittore di terronità, per descrivere quiddhri commu a nui….

Langhe Dream Team-Vitae

Vitae [latino Vite]

Langhe Dream Team- by girandoliere 2016

Langhe Dream Team-
by girandoliere 2016

Nebbia. Nel senso di caiigo. questa è l aprima cosa che respiri quando metti piede sulle Langhe. Quel senso di umido che ben conosci, che ti porti dietro dalla tua città. Ecco.

Poi giallo, giallino, rosso, rosso fuoco, rosso arancione, verde smeraldo tutti insieme nelle viti, nel paesaggio e nelle Langhe.E a fianco della collina un bianco lattiginoso che sa di banchi di nebbia all’orizzonte della collina più bassa. E bestemmie per te che vuoi fare una foto.

Langhe Dream Team by girandoliere

Langhe Dream Team

E Fenoglio. E le colline per arrivare a Mango, a Neive.

E Nebbiolo. Uva magica che ha regalato il famoso Barolo e il pregiato Barbaresco. E poi Dolcetto d’Alba e di Dogliani..e barbera d’Alba e Gavi e….poi come cantano gli Africa Unite in una vecchia canzone dedicata al Piemonte:

 

Dormono le valli le montagne le prigioni
dormono le antenne le discariche i veleni
ma quella ricca terra di calcare per i vini
è un pianto perduto, rancore.

 

Io non posso descrivere le sensazioni familiari che mi ha dato la nebbia, non posso scrivere le immagini del film su Johnny di Fenoglio, non sono in grado di trovare le parole per un Barolo.

Posso
invece confermare la formula: Binco, Vino&Nebbia. Dà risultati ottimi

 

girandoliere-Langhe Dream Team">girandoliere-Langhe Dream Team

Langhe Dream Team

Lo confesso, era tanto tempo che volevo andare a scoprire le Langhe.
Un pezzo d’Italia, complice la posizione geograficamente opposta rispetto a Venezia,è rimasto misterioso. Fino ad oggi…

Imaggine_Post_Langhe

Quest’anno c’è l’occasione di rimediare al tremendo errore di non conoscere le Langhe.
Tra i primissimi motivi ci sarebbero un DOCG come il Dolcetto D’Alba, un nome a livello mondiale come Barbaresco…e poi lui…il mio vino preferito da uvaggio Nebbiolo: sua maestà il Barolo.

Spostiamoci un po’ più in là e andiamo a vedere il patrimonio Unesco del monferrato: colline da Moscato d’Asti e Roero Arneis. Come dire, Chapeau!

Trascinato da questo vortice sensoriale provocato dal vino, il nettare degli Dei, vorrei riuscire ad arrivare ad Alba, la capitale storica delle Langhe.
E immeregermi nell’atmosfera nebbiosa e calcarea delle Langhe, giù giù fino ad un grande di queste terre, Beppe Fenoglio, che da queste colline fa dire al suo Johnny:

E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la repugnanza delle colline l’afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per i piedi alle colline. – I’ll go on to the end. I’ll never give up.

 

Ilgirandoliereparte- #Torino

#Torino
 

 

Appunti sulla citta’
Torino mi accoglie con un nubifragio e un abbassamento della temperatura di parecchi gradi, dopo un odissea di 6 ore di treno.
Le prima cosa che mi colpisce,freddo a parte, e’ la diffusa e permanene incazzosita’ degli automobilisti lungo i numerossimi e larghi viali che si intersecano: un concerto di clacson e bestemmie incapsulate dagli abitacoli.
Il centro citta’ mostra con orgoglio i suoi viali larghi che partono o corrono parallelli al fiume piu’ famoso di Torino e d’italia: il Po. Barocco, Liberty e qualche spruzzata di neoclassico Torino non si fa mancare niente.
La citta’ e’ discretamente fornita di parchi, tra cui consiglio il Parco Valentino, vero polmone verde sulla riva sinistra del Po, e fornito di variegato mondo umano che lo frequenta.
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Museo del Cinema

Quando sono entrato ero pieno di curiosita’ e anche un po’ di aspettative verso il Museo del Cinema di Torino. II quale non mi deluso!
La cosa piu’ interessante, a parere mio, e’ stata quella di cercare di unire il lato emozionale del racconto per immagini con la necessita’ divulgativa. Questo museo e’ differente da tutti gli altri che ho visto, tanto da farmi cambiare idea sul concetto stesso di arte museale: una esperenzia emotiva piu’ e prima che una visione.
Mi sento di essere stato coinvolto,affascinato e sedotto da una serie di proposte che avessero il dichiarato scopo di emozionarie prima ancora di raccontare: un po’ come se i curatori avessero voluto restituire quella dimensione magica e onorica del cinema muto.
A fare da ciliegina sulla torta una mostra temporanea sul cinema italiano sul neo realismo e sul post realismo: Fellini, De Sica, Rossellini a gogo’.

 

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