Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

Marocco-#insciallahçava

#insciallahçava-Marocco

Bonjour Maroc, 

 

E’ accaduto di nuovo, ça va sans dire .

Dal momento in cui mi sono trovato al bivio di decidere che fare di due settimane a Dicembre già ottenute con le unghie e coi denti, ed un piano completamente rivoluzionato, ho avuto di fronte a me un bivio. Non è stato esattamente semplice scegliere che fare: ogni possibilità aveva con sè i suoi pro e i suoi contro. Ma l’istinto sin dal primo giorno aveva chiaro cosa dovessi fare: partire senza perdere nemmeno un secondo in più a riflettere sul nulla.

A malincuore ho scartato il Medioriente: stare in guardia ad ogni metro non è propriamente quello che desidero da 12gg con lo zaino in spalle.

Marocco_1-

Ad inseguire caldo e accoglienza si finisce sempre in Africa. E allora Marocco. E allora è la scusa per studiare di nuovo francese. Armato di pazienza, voglia di contrattare e curiosità e anche un po’ di malinconia.

Ultimamente sono riuscito sempre meno a preparare con cure i miei viaggi. E anche questo si preannuncia nel senso dell’improvvisazione.Zaino sulle spalle,gli appunti sul Marocco scritti sulla Moleskine e i CCCP a fare da colonna sonora.

Langhe Dream Team-Vitae

Vitae [latino Vite]

Langhe Dream Team- by girandoliere 2016

Langhe Dream Team-
by girandoliere 2016

Nebbia. Nel senso di caiigo. questa è l aprima cosa che respiri quando metti piede sulle Langhe. Quel senso di umido che ben conosci, che ti porti dietro dalla tua città. Ecco.

Poi giallo, giallino, rosso, rosso fuoco, rosso arancione, verde smeraldo tutti insieme nelle viti, nel paesaggio e nelle Langhe.E a fianco della collina un bianco lattiginoso che sa di banchi di nebbia all’orizzonte della collina più bassa. E bestemmie per te che vuoi fare una foto.

Langhe Dream Team by girandoliere

Langhe Dream Team

E Fenoglio. E le colline per arrivare a Mango, a Neive.

E Nebbiolo. Uva magica che ha regalato il famoso Barolo e il pregiato Barbaresco. E poi Dolcetto d’Alba e di Dogliani..e barbera d’Alba e Gavi e….poi come cantano gli Africa Unite in una vecchia canzone dedicata al Piemonte:

 

Dormono le valli le montagne le prigioni
dormono le antenne le discariche i veleni
ma quella ricca terra di calcare per i vini
è un pianto perduto, rancore.

 

Io non posso descrivere le sensazioni familiari che mi ha dato la nebbia, non posso scrivere le immagini del film su Johnny di Fenoglio, non sono in grado di trovare le parole per un Barolo.

Posso
invece confermare la formula: Binco, Vino&Nebbia. Dà risultati ottimi

 

girandoliere-Langhe Dream Team">girandoliere-Langhe Dream Team

Langhe Dream Team

Lo confesso, era tanto tempo che volevo andare a scoprire le Langhe.
Un pezzo d’Italia, complice la posizione geograficamente opposta rispetto a Venezia,è rimasto misterioso. Fino ad oggi…

Imaggine_Post_Langhe

Quest’anno c’è l’occasione di rimediare al tremendo errore di non conoscere le Langhe.
Tra i primissimi motivi ci sarebbero un DOCG come il Dolcetto D’Alba, un nome a livello mondiale come Barbaresco…e poi lui…il mio vino preferito da uvaggio Nebbiolo: sua maestà il Barolo.

Spostiamoci un po’ più in là e andiamo a vedere il patrimonio Unesco del monferrato: colline da Moscato d’Asti e Roero Arneis. Come dire, Chapeau!

Trascinato da questo vortice sensoriale provocato dal vino, il nettare degli Dei, vorrei riuscire ad arrivare ad Alba, la capitale storica delle Langhe.
E immeregermi nell’atmosfera nebbiosa e calcarea delle Langhe, giù giù fino ad un grande di queste terre, Beppe Fenoglio, che da queste colline fa dire al suo Johnny:

E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la repugnanza delle colline l’afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per i piedi alle colline. – I’ll go on to the end. I’ll never give up.

 

#panamericana-Colombia

Mi reina,  Colombia

Mi reina,  de que quisiera que le hable?

Mi reina Colombia,
ho pensato che una lettera fosse la maniera migliore per parlare di te e con te, mi reina!  Le circostanze del viaggio hanno fatto sì che avessi troppo poco tempo per conoscerti bene:mi sono rimaste qualche immagine a colori forti, una serie di ritmi che mi ronzano ancora in testa e il dispiacere per il poco tempo.

no sabia bien como escribirte, mi reina Colombia, y al final pensè que una letra hubiera la manera mejor para conversar contigo y sobre ti. La onda del viaje fue de ser un poco de prisa y no tuve bastante tiempo para conocerte bien: me quedo con unas imagenes de color brillantes, sonidos y ritmos que me permanecen en mi cabeza y, por supuesto, la lastima por el poco tiempo contigo.

Sin dal primo momento in cui sono arrivato,  mi reina Colombia, mi sono lasciato cullare dalla calorosa accoglienza che i tuoi abitanti mi hanno riservato, coprendomi di vezzeggiativi e coccolandomi come un amorsito. E un secondo dopo mi sono reso conto che un passato oscuro in realtà non è ancora passato, seppure c’è una consapevolezza che è arrivata l’ora di mettere fine ad una guerra civile sotterranea che dura da 60 anni. Ma questo costa molta fatica, tocca interessi economico-politici e deve fare inevitabilmente i conti con dolori e richieste di giustizia sacrosante.Tanti nodi irrisolti tra le parti che rendono difficile il percorso. Lo capisco perfettamente che non è facile mettere allo stesso tavolo negoziale FARC,ELN, Uribe e Governo per ricercare un compromesso.Ma non vedo altra soluzione, sinceramente, se non tentare di mettersi intorno ad un tavolo e incominciare, seppure costerebbe molto in termini di dolore delle famiglie delle vittime, di richieste opposte alla giustizia, di interessi economico politici. Mi dispiace, ma non credo che sia sufficiente un tentativo di accordo solo tra Santos e le FARC: come potranno accettare di consegnare le armi quando i paramilitari hanno ancora i fucili? Come si può chiedere alla gente di accettare che i guerriglieri scontino le loro pene prestando opere sociali se non in un accordo complessivo di pace?

#graffiti #mireina #colombia #gabo #cali

Desde el primer momento, mi reina Colombia, me dejé arrebatar del cariño con le que me dieron la bienvenida tus ciudadanos, preocupandose de darme hermosas atenciones y tratandome come un amorsito.Porque los colombianos saben ser muy muy muy calorosos! Aunque, despues pocos dias, me dió cuenta que hay un pasado obscuro que todavia no se pasó: a pesar de la conciencia que ya llegò la hora para terminar una guerra subtérranea que tarda  60 años. Lo intiendo perfectamente que no es sencillo hacer un compromiso entre todas las partes: eso cuestaria mucho en terminos de pena sufrida por las familiares de las victimas, de las solecitudes (a menudo  opuestos) de justicia, de intereses economicos y politcos.Obligar ELN, FARC, Uribe y Gobierno a sentarse a la mesa por otorgar un acuerdo,de mi punto de vista externo, aunque cuesta dolor, es una etapa obligatoria para tratar de llegar a un compromiso.Lo siento, pero yo no creo que es suficiente que a la mesa de la negociacción hayan solo Gobierno y Farc:¿como el Gobierno Santos puede pedir a las FARC las pistolas si los paramilitares todavia detienen fuciles? ¿Como  las familias de las victimas pueden aceptar que los guerrilleros puedan convertir sus penas judiciales en obras social sino en terminos de pacificación social  de todas las partes?

Mi reina Colombia, volevo raccontarti di quanto mi sono piaciuti i parchi di Cali, la Candelaria di Bogotà, i graffiti di tutti i luoghi in cui sono stato e il tuo profumatissimo caffè. Ma sopratutto avrei voluto dichiarare il giorno o quantomeno l’anno….l’anno in cui dire:ecco mi reina, te lo avevo promesso, e adesso posso dirlo: torno a trovarti!

Mi reina Colombia,perdoname si te hablo tambien de tu obscuridad, pero me extraño porque quisiera cuentarte de como me encantaron los parques referescos de Cali, el barrio Candelaria de Bogotá, los graffiti en todos los rinconese del pais y tu saburoso café. Mira mi reina,te lo prometì y ahorita es verdad:Volveré

#panamericana-Guara Ecuador!

Gara Ecuador

  1. Los Andes
  2. La Gente
  3. El dulce Castellano
  4. Considerazioni Economiche
banosdeaguasanta-Ecuador

Travelling independent


Los Andes

In Ecuador le Ande hanno un aspetto piu’ umano,più rassicurante di quelle dai paesaggi lunari tipici della catena montuosa in Bolivia e Peru. Qui, in Ecuador,  passiamo a quelli piu’ ricchi di verde : un paesaggio tropicale a ed uno montano a Alausi, e Riobamba, che stupiscono per la loro bellezza e per la loro rude dolcezza.

En Ecuador los Andes te trasmiten mas seguridad y tienen un aspecto mas humano de los andes bolivianos y peruanos. Respecto a las imágenes lunares de aquellos ecuatorianos son mucho mas ricos de naturaleza: la que casi tropical de Vilcabamba o montañero de Alausi o Riobamba.


La Gente

La gente en Ecuador, verdaderamente ha sido conmigo preciosa y cariñosa. Me llamó la atención de la manera muy cariñosa con la que los ecuatorianos se acerca a la gente y te tratan en manera deliciosa.
Me pareció también que hay mucha gente religiosa aquí en Ecuador porque en cada lugares ( y en cada bus) hay una imagen de la virgen o unos .

Mi porto a casa molte cose immateriali dall’Ecuador: il difficile è scrivere o meglio descrivere la gentilissima e calorosa accoglienza che mi hanno riservato. La gente è sempre stata amichevole e gentile al limite del mieloso.
Solo una nota di colore: qui la gente è tanto cattolicamente religiosa  da disseminare di santini e preghiere ogni angolo persino nei bus.


El dulce castellano

Il dolce vezzeggiativo -ito,gia’ ascoltato in Andalusia, qui e’ utilizzato per ogni vocabolo: nemmeno l’avverbio hasta luego e’ scampato alla suo vezzeggiativo diventando lueguito.Il tutto condito da teatralita’ spinta a rendere tutto drammatico come in una telenovela sudamericana. Tra un amorsito e un corazonito regalati ad ogni frase,  spunta anche una piacevole pronuncia della LL con un sacrosanta: “ggih“!
Una piccola nota riguarda l’appellativo con cui la gente mi ha chiamato: abituato ad un jovencito, rimango male quando a Cuenca mi chiamano señor! Per fortuna che nella regione Oriente sono tornati ad classicone come flaquito.

Aquí en Ecuador se utiliza muchissimo añadir ito/a a cualquier palabra: tampoco el adverbio hasta lueguo se manteniò igual y se trasformò en un hasta lueguito!!! Así que todo es amorcito y cariñoso:que sea ordenar una cervecita o cambiar diez dolaritos todo te aparecen como una telenovela!!
Los ecuatorianos además pronuncian la doble l a la argentina: así que me siento a casita!
Al final una pequeña curiosidad personal: estaba bien acostumbrato a que la gente me llamaba jovencito y quando a Cuenca empezaron a llamarme señor estaba muy triste. por suerte que en la region de Oriente prefieren un apodo más antiguo y un poco porteño come flaquito!


Considerazioni Economiche>

Da quello che ho visto con un ottimo sistema di transporto integrato e, pur nelle difficolta’ di mobilita’ andina, hanno un costo bassissimo ( 1$/km).I bus arrivano dappertutto, a volte in concorrenza con i taxi compartidos nelle zone fuori dalle citta’ principali.
Molte persone con le quali ho parlato si lamentano dei rincari di tasse e accise, che stanno facendo lievitare i costi anche degli alimentari. Il governo li ha decisi, almeno così mi hanno detto, per avere dei fondi di riserva la ricostruzione post terremoto.
Onnipresenti i chioschetti di street food, vero  fondamento della società latinoamericanita, da cui si levano i piu’ disparati odori di cibo e strada, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Desde lo que he visto el país tiene un muy buen sistema integrado de transporte.A pesar de el hecho de tener que moverse través los Andes, moverse es bastante barato (1$/km) sea utilizando las busetas sea los taxi compartidos ( fuera de las ciudades principales).
Un tema que me llamó la atención es que aquí la gente se molestó mucho de el subir de los precios de todas las cosas, incluyendo la comida basica, porque  el gobierno necessita otorgar dinero por el desastre del terremoto.
Lo que no falta sono los kioskos de comida rapida, verdadero fundamento de la sociedad latinoamericana, que se quedan en todos los rincones y desde los que sale una dulce canto de los vendedores que llena el aire: “Venga…solo un dolarito…venga” o ” morocho…morocho calientito”

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