Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

Un sueño argentino- parque nacional de la Tierra del Fuego

Dopo un paio di contrattempi riesco a prendero il servizio navetta che dalla città di Ushaia porta all’ ingresso del parque nacional de la Tierra del Fuego. Da lì si può scegliere tra quattro sentieri di diversa difficoltà e lunghezza, oltre che, naturalmente di percorso.

Io e Fiip, il ragazzo con cui condivido la camerata dell’ostello decidiamo di prendero il cerrado costiero lungo circa 6, 5 km e di difficoltà media.

Ovviamente io, sprovveduto e ingenuo come sono, non sono per niente attrezzato a fare trekking e parto munito solo di buona volontà, inseparabile macchina fotografica e le fedelli adidas gazzelle….consumate e scivolose fino all’inverosimile!!! Ma tutto va a tranquillo…se si esclude due tentativi di suicidio premeditato….due di suicidio accidentale e un tentativo di decapitazione che nemmeno i peggiori fan di Tarantino potrebbero immaginare. Filip guida con passo sicuro ( e ti credo!!1 lui le scarpe e l’abbigliamento adatto ce l’ha) e interviene solo quando il mio livello di essere fantozziano raggiunge il limite della pericolosità grave ( per me ovviamente!!!).

Cominciamo il sentiero dentro il bosco verso mezzoggiorno, accompagnati da un microclima interno adirittura peggiore di quello della vicina Ushuaia. Ma le difficoltà ambientali sono veramente nulla se paragonato allo spettacolo che non sospettiamo nemmeno ci stia aspettando. Il sentiero che abbiamo scelto, infatti, è una di quelle cose che si possono tranquillamente sintetizzare, senza alcun imbarazzo, una meraviglia!!! L’unico parco nazionale argentino che contiene al suo interno un lago: il lago Rocca!!

E’ il sentiero gioca con chi ha la pazienza di seguirlo passo passo, senza fretta, seguendolo in ogni sua curva tra l’interno del bosco e le ripide ridiscese verso la riva ciotolata del lago. Scendendo e risalendo tra l’alto e il basso, tra la vegetazione del bosco e la riva sassosa del lago, ti stimola ad utilizzare ogni tuo senso…non c’è solo il senso del tatto nel tastare il duro dei tronchi e il morbido del fango…c’è il profumo di muschio in alto e di mare in basso…c’è la vista rapita da sguarci, in mezzo alla vegetazione, che lasciano con la bocca aperta….e il fiato corto…

una gioia per i cinque sensi…che vale ampiamente 5 ore di cammino e i 50 pesos per l’entrata…

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