Viajar descanta, ma chi parte mona torna mona

Monthly archives for December, 2009

Un sueno argentino-Quierria…

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GOTAN PROJECT-VUELVO AL SUR

Quierria buscar mi sur

quierria que el sur non sea solo geografico

quierria compartir un nuevo sueño

quierria conoscer mochilleros

quierria entuentrar mi sur tambien in Italia

quierria juntarme con la mezcla

Tengo gana de immergirme en la locura

Tengo gana de seguir mi inquietud

Tengo gana de sentire el calor de la gente

Tengo gana de ir a sur

Tengo gana de perdirme

Tengo gana de volver a partir

Un sueño argentino- sobre la mezcla

sobre l’argentina ovvero dedica alla mezcla

sobre la mezcla o sobre la locura argentina. De verdad sobre las dos cosas juntas…que no se puede dividirlas…por esto hecho somos primos.

Somo primos. Siamo cugini..molto di più di quanto noi ( argentini, spagnoli e italiani pensiamo. Ma come nasce questo sentimento di vicinanza così stretto…così familiare?

Quando sono atterrato ho istintivamente cercato nel paesaggio qualcosa che mi ricordasse la vecchia europa…solo dopo mi sono reso conto che mi sbagliavo!

Dovevo guardare i visi e ascoltare le parole…lì ho trovato l’europa o quantomeno la sua parte migliore, quella che stiamo dimenticando. La stiamo dimenticando perchè abbiamo, quasi irrimediabilmente, perso la memoria di ciò che siamo e di ciò che siamo stati: una mezcla.

Confinati nei nostri micro-ambienti, alimentati da cure di paure e psicosi in sovradosaggio continuo, abbiamo scelto l’autismo della xenofobia. Vale a dire sbarrare bocca, occhi e orecchie alla curiosità e alla voglia di sedersi ad ascoltare.

E’ nel senso di quel mio sentirmi a casa, di questa accoglienza di cui parlavo prima che vedo la Mezcla argentina perchè è nel sedersi ad ascoltare chiunque sia venuto qui, sia stato prima spagnolo, italiano, tedesco, scozzese, inglese, ebreo, russo e paraguagio, boliviano, cileno poi, il senso di questa mezcla.

Sedersi ad ascoltare e interrogarsi sulle contraddizioni di ciò che significa argentinità.

Mi chiedo se sia questo motivo che spinge tutti quei ragazzi e ragazze europei, tanti veramente tanti, che ho incontrato e con cui ho parlato, perdidos en la locura argentina…

me parece que esto es un buen pays por perdirse….

Un sueño argentino- Iruya

i buoni propositi di alzarsi ad un ora decente per partire si è infranta sul muro dell’orario di partenza…più vicino alla tarda mattinata!!

IRUYA

ultimo giorno di condividione di auto e viaggio con la Csurfer francesa. Due ore e mezza di strada sterrata e pietrosa, dolori alla schiena per le vibrazioni. L’andatura massima che oscilla tra i 30 e i 40 orari.

Guardare le foto non serve, non dà nemmeno la vaga sensazione che tutto questo lo fai solo per andare a vedere un paesino imbucato fuori dal mondo, sopportato tutti i sobbalzi della strada e il continuo scalare e discendere montagne…scansando camion.

Nel frattempo, un po’ la sensazione di esserta quadagnata questa meta c’è l’hai. Contibuisce il fatto di restituire un po’ a tutti quelli che hanno arricchito il tuo karma in queste settimane, e dai un passaggio a due autostoppiste-maestre di scuola.

L’altitude morde alle gambe…e ti lascia fiato…tramortito dai suoi 3200 metri sopra il livello del mare Iruya…semplicemente.

Il classico paesino fuori dal mondo…solo che questa volta è davvero così…lo è. Realmente,

Le case di argilla e mattoni…la piccola scuola elementare dai muri bianchi..i sorrisi stupiti dei bambini che corrono incontro alla macchina per salutare.

Ti senti un testimone pratico della biodiversità…ti viene spontaneo chiederti che cosa vuol dire vivere qui…molto egoisticamente ti chiedi se il tuo stile di vita sarebbe possibile qui…o dipende dall’ora in cui arriva il camion? O se arriva? Ti chiedi quale sia la concezione del tempo dei suoi abitanti…che si misura nei chilometri percorsi camminando…

…è naturale che te lo chieda…la concezione del tempo intendo…mentre il mate attenua un poco l’altitudine…

IL CERRO DES LOS SIETE COLORES

il cerro…ovvero la montagna dei 7 colori…stupefante lo spettacolo della natura in un piccolo paesino di montagna…Purmamarca…

a vederlo sembra il sogno di un pittore particolarmente fantasioso, che in una notte di delirio creativo a lasciato agli uomini e alla natura questo suo dono…

ma non c’è tempo per la commozione…anche se la ricacci indietro…dopo poco ritorna su…riportando a galla tutto…facendo uscire tutto quello che hai visto, sentito, parlato in queste settimane,…

Un sueño argentino- ¡aparece bolivia…!

miercoles 2, 21:58 humauaca 3200 slm

TILCARA

L’altura si fa senitre, annebbiando i riflessi ma non il cuore…ed è con questo che si guarda lo spettacolo delle montagne attraversate dalla ruta 9.

Mistura…mezcla di sensazioni a pensare alla strada che conduce fino a qua…il meticciato della provincia di Jujuy…e le meraviglie di colori e di luci in montagne che sembrano dipinte!

Mi appare un disegno alla mente..come se queste quebradas non fossero altro che una similitudine di questa regione…delle sue mezclas tra argentina e boliva, castellano e quecha, con il solo fino conduttore…con la spina dorsale delle ande dritte negli immensi spazi di questo paese…

LA QUEBRADA E HUMAUACA

Ho doppiato il tropico del capricorno in questo sconfinato paese..sono passato dall’essere a uno sputo dal circolo polare antartico…dalla fine del mondo a questo norteoeste il cui calore riempie il cuore.

E allora la quebrada de humauaca, patrimonio mondiale dell’umanità e della sua biodiversità ( anche se non ancora della consapevolezza di tutto ciò negli umani), una di quelle meraviglie da cui non riesci a staccarre gli occhi. Come descrivere la sensazione che dei peli che si rizzano sulla pelle sotto la calura dei 35° gradi?

Mi vergogno un po’…mi sembra banale cercare di imprigionare con delle parole trite e ritrite delle emozioni che perdono gran parte della loro potenza per il solo fatto di essere scritte.

Mi chiedo se le sensazioni che sto provando possano essere comunicate in modo soddisfacente…come faccio a trovare le parole per trasmettere a qualcuno…qualcosa che nemmeno io so descrivere nella mia testa…

mi resta solo l’illusione…e forse tanto basta…

…e allora ci provo lo stesso…non è solo il desiderio di condividere l’emozione di vedere quanto turbinio scatena nella tua pancia il vedere dei luoghi come questo..è la gioia nel raccontare questa lavatrice…che prenda anche altri…in modo diverso…di fronte a cose diverse…in paesi e sogni diversi…ma tutti come questa inquietudine del viaggio.

E il pueblito di Humauaca ci accoglie alla luce del tardo pomeriggio, la golden light cinematografica…ci accoglie nonostante una discreta concentrazione di turisti…ci accoglie preservandosi orgogliosamente dallo stupro dei turista markettaro.

E qui niente mi ricorda la vicina bolivia…non i visi meticci delle persone…non il respiro corto dato dall’altitudine…non le casette basse color pastello..non le strade a pietroni…non le viuzze strette del centro…nulla mi ricorda la boliva…qui sono in bolivia!!!

…mi viene in mente la frase che mi disse daniele, viajero italiano…in fondo questo è un gran bel paese per perdersi….

Un sueño argentino- Quebradas y Cafayate

Quando la natura supera l’umana fantasia! Ecco a voi las quebradas del las conchas y la quebrada de las flenchas.

Affittata la macchina con una ragazza francese Couchsurfer ci siamo diretti da Salta verso Cayafate in direzione sud a circa 180 km. Queste montagne mostrano su di sé come un vestito che la natura-stilista ha creato su misura per loro: l’acqua e il vento hanno dato a queste montagne un aspetto unico nelle tonalità di colori ( anche se predomina l’ocra) e nelle forme. Scavando e creando, dalla nuda roccia, degli effetti quasi pittorici!

Seguendo questa strada è difficile non volersi fermare al lato della strada più e più volte in un raptus fotografico!! Con la luce appannata data da un incredibile ( per queste zone) giornata di cielo coperto ci siamo diretti verso Cafayate, una delle cittadine più importanti nella ruta 40: la strada del Vino.

Dopo una bella serata in comapgnia di Chiarlie, il gestore dell’ostello, e dei suoi amici, decidiamo di ripartire per completare la seconda giornata di escursione. E partiamo così per ammirare las quebradas de las flenchas e tutta la zona della valle circostante….

Ci accoglie la luce violenta del mattino riportandoci immediatamente nella dimensione del NorteOeste!! Ci accompagna sempre, nelle lunghe ore di auto lungo la strada sterrata di pietra e buche, facendoci apprezzare in tutti i suoi colori le valli cirostanti. Incredibili a vedersi le piante delle vigne in basso e le montagne steppose e semidesertiche poco più alto.

Ma forse è prorpio tutta questa luce che rende possibile apprezzare a pieno l’enorme varietà di colori e sfumature che tutta la valle dona…si passa dalle tinte giallo paglia del paesino di Angostura a quelle ocra di pochi kilometri più un là, dal verde delle vigne e degli arbusti prima di arrivare a Molinos al giallo sabbia che ci accoglie a Cachi.

Come un esplosione di colori che ci accompagna in questa lunga lunghissima escursione di quasi 500 km….prima di ritornare a Salta con gli occhi stanchi e impressionati come la pellicola della macchina fotografica….

E domani Humauaca

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